lunedì 28 ottobre 2013

LE VOCI DEL BOSCO D'AUTUNNO







Le voci del bosco d’autunno
borbottano piano
fra i rami inzuppati
le foglie stizzite
il profumo dei funghi
le castagne cadute
ed i fiori sbiaditi
Si alzano in volo
a rincorrere il vento
e si uniscono ai suoni
di Vivaldi e Chopin
sfavillanti di dolci
tristezze
poi si smorzano piano
in fondo ai sentieri
abbuiati
che risuonano d’echi
sottili e
assonnati




- Giovanna Giordani - 

sabato 26 ottobre 2013

INCANTO







E' azzurro
e limpido 
il cielo
e m'incanta
Lo so 
che nasconde
i  cirri
i venti
i tuoni
ed i lampi
e la pioggia
e la neve
ma anche le stelle
eterne vestali
di sogni
e misteri infiniti
E m'incanta il pensiero
Adesso
è azzurro
e limpido 
il cielo
ed io
volo

- Giovanna Giordani



martedì 22 ottobre 2013

SCRIVO




Quando intorno si distende il silenzio 
ed ogni cosa inizia il suo parlare
ed anche le nuvole chiedono un cenno
perchè non sia vanificato
il loro andare
allora
qualcuno che non vedo
mi prende per mano
e mi conduce in alto
dove dimora
l'immortale mistero
che mi ammette all'ascolto
della sua inconfondibile voce

Ed io
scrivo

                                                                - Giovanna Giordani -

sabato 19 ottobre 2013

RITORNO (Piera Maria Chessa)


Bello questo autunno rasserenante!



L’autunno è ritornato
col suo tiepido sole
la sua aria più fresca
i marciapiedi bagnati
di pioggia leggera.
E’ ritornato
tenendo per mano
una dolce malinconia
che non fa male
e tiene compagnia.

E’ presente nelle foglie
sparse per terra
negli alberi
che gocciolano piano
nei colori che accendono
strade e giardini
di rosso, verde e giallo.

Apprezzo l’autunno
così privo di eccessi
moderato e discreto
in piena sintonia
col tempo che veloce
corre via.

- Piera Maria Chessa -

venerdì 18 ottobre 2013

SONO SEMPRE IN VIAGGIO (Danila Oppio)

Trovo molto bella questa poesia di Danila





Ho riposto un po’ a caso
Dentro un baule di plexiglas
Spezzoni di vita e pensieri
Sentimenti in miscellanea
Sofferenze speranze gioie

Cianfrusaglie (gli attimi sprecati)
Accanto ad oggetti di valore
Quei preziosi momenti
Collezionati nel corso degli anni
Il mio viaggio continua

E a ogni stazione del tempo
Raccolgo souvenir di vita
Alla dogana
Nulla da dichiarare
Pur traboccando d’amore il baule

- Danila Oppio -  

giovedì 17 ottobre 2013

L'ARIA E' PIENA DI GRIDA (Antonella Anedda)




Pensi davvero che basti non avere colpe per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L’aria è piena di grida. Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri, brandelli di parole.
Ferri di cavalli morti circondano immagini di battaglie
Le trattengono prima che vadano in un futuro senza cornici.
Cosa ci rende tanto crudeli gli uni con gli altri?
Cosa rende alcuni più crudeli di altri?
Le crudeltà subite e poi inghiottite fino a formare una guaina
con aculei sul corpo ferito?
O semplicemente siamo predestinati al male,
e la vita è solo fatta di tregue dove sostiamo
per non odiare e non colpire?
- Antonella Anedda - 

venerdì 11 ottobre 2013

CANTO POVERO

Per le vittime che fuggono dalla povertà e dalla stupida violenza fratricida delle guerre



Non ascolto il tremore del cuore
mentre mi allontano
su  un battello malconcio

Non voglio pensare
che sia un lugubre incanto
questo che odo
di sirene lontane

E se non approderà 
a un paradiso
questa fragile nave
vi lascio le grida 
del  mio povero canto
disperso 
fra le onde ignare
del mare


- Giovanna Giordani -



Poesia segnalata fra le "poesie del cuore" al concorso "Poesia e Solidarietà" in Trieste, 31 agosto 2019 

mercoledì 9 ottobre 2013

FURON TRECENTO (Piero Colonna Romano)




Furon trecento
(Lampedusa 2/3 ottobre 2013)
di Piero Colonna Romano



Discende lentamente verso il cuore
un gorgoglio di morte,
la mente già si riempie di terrore,
chiuse tutte le porte.

Tornano agli occhi immagini di vita
lontana e abbandonata,
non han più tempo, è chiusa la partita,
la meta irrealizzata.

Affonda piano piano l’illusione
e inesorabilmente
verso un fondale viaggia l’emozione,
la fine già si sente.

Crudele c’è un silenzio e  là lontano
c’è un’isola assolata,
che pronta è sempre a porgere la mano,
quell’isola agognata.

Scendon nel fondo dell’azzurro mare
speranze e fantasie,
nessun di loro potrà più sognare
più dignitose vie.

Eppur era annunciata la tragedia
e indietro ci voltammo.
Politici, aggrappati alla lor sedia,
su quella sguazzeranno.

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