mercoledì 27 luglio 2016

LA PIEVE DEL MIO PAESE




E’ grande la pieve del mio paese
sembra una madre con le braccia tese
verso i suoi figli in cerca di riparo
come nel mare rassicura il faro

Brillano gli ori alle candele accese
chi la volle non badò certo a spese
per ornarla, un principe non avaro
assunse artisti dall’ingegno raro

La contemplo e ripenso al mio passato
le solenni  funzioni  e l’innocente
rapimento dell’animo incantato

dalla sacra bellezza  onnipresente
che un po’ stregava il cuore lieto e grato
al pensiero di un Dio benedicente.


- Giovanna Giordani - 



4 commenti:

  1. Una bellissima dedica che, mi fa ritornare alla mente la chiesa del mio paese nel tempo d'infanzia.
    Mi ha donato un magico momento di pace.
    Grazie, Giovanna!
    Un abbraccio
    Graziella

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    1. Sì, la foto è effettivamente quella della "mia" chiesa del paese dove sono nata e cresciuta ed è veramente un capolavoro di bellezza!
      Abbraccio ricambiato carissima!
      Gio

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  2. E per un tema così intimo e importante
    ci voleva un sonetto classicheggiante!
    Mi piace quando ci sforziamo di scrivere con le forme classiche perché ci spingono a confrontarci con forme poetiche non più consuete.
    Franca

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    Risposte
    1. Grazie, Franca, sì ho una simpatia per i sonetti anche se magari non mi riescono canonicamente perfetti. Mi diverte cimentarmi con queste antiche forme di poesia. Buona domenica, e...buon tutto! Ciao, Gio

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