Il tempo ha una gran pausa. Laggiù bolle
la città in mille traffici. I miei nervi
sul bordo del ghiacciaio si riposano
corde d'arpa che la mano non sfiora.
Avrò un mese di pace. (Ma a Cremona
il gran custode degli Stradivari
avverte che è un pericolo lasciare
troppo a lungo le corde in riposo).
.-.-.
Non parlo a vuoto. E se parlo a Dio
è perchè mi dà retta. In tempi antichi
uomini e donne ascoltavano il Gange
in casi gravi traendone consiglio.
Negherebbe, un virtuale confessore,
l'accostamento, quasi un'eresia.
Però Dio non mi sgrida: più di tutti
è il Gran Maestro, lui, della metafora.
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Io amo amare. Tutta la mia vita
brillò di stelle a sfida d'ogni buio.
Furono pianetini, soli ardenti,
meteoriti, lune, astri, comete.
Di sei uomini il nome mi accompagna,
soavi nomi esotici o di casa.
Astronomi famosi: quale gloria
poter dare dei nomi alle stelle.
.-.-.-.
Sempre un poeta offre al suo lettore
una magica lente che ingrandisce
ciò che l'occhio è abituato a guardare.
E precisa le tinte, i contorni,
dà luce al limbo dei particolari.
Rischi il deserto se ignori la lente.
Ti ritrai sull'orlo del tesoro.
Non è solo una lente: l'invisibile
è oltre quel portale.
- Maria Luisa Spaziani -
Bellissima!
RispondiEliminaGrazie Giovanna.
Ciao Graziella
Sì, ci ha regalato un grande tesoro di splendide poesie.
EliminaGrazie, ciao carissima Graziella
Molto bella, ha ragione Graziella, non conoscevo questo gioiello.
RispondiEliminaGrazie per averlo proposto.
Un caro saluto ad entrambe.
Piera
Sì, è una grande poetessa che vivrà sempre con noi attraverso il dono della sua poesia.
EliminaGrazie sempre, Piera, un carissimo saluto
Giovanna