Nel bosco mezzo verde e mezzo nero
coi cuccioli giocondi da sfamare
vagava l’orsa al venticel leggero
Quando sereno dal villaggio viene
a ricercare funghi da mangiare
un uom che nelle mani un cesto tiene
Al rumore sospetto di una frasca
vorrebbe egli tornare al suo paese
ma una zampata tosto lo sovrasta
e con coraggio allora si difese
Giunto ferito alfine alla sua casa
udì distinto l’eco di un bramito:
- Scusa ma da lontan qui m’ han portata
senza chiedere prima il mio
parere
per avermi non han badato a spese
aveo timor per la mia cucciolata
-
- Giovanna Giordani -
Mi hai fatto piangere.
RispondiEliminaGraziella
So quanto rispetto e amore hai per gli animali, Graziella e questo ti fa onore. Purtroppo in Trentino hanno voluto introdurre l'orso con la forza e già due sono stati uccisi da parte dell'uomo. Se li lasciavano dov'erano era senz'altro meglio per tutti (anche per le pecore, capre, mucche e asini che si sono mangiati). Gli orsi prima o dopo sarebbero arrivati di loro spontanea volontà e, soprattutto, gratuitamente! ...
EliminaUn abbraccio
Gio
Il punto di vista degli animali; è giusto! Piaciuta molto.
RispondiEliminaciao
franca
Grazie, Franca! Eh sì, ogni essere vivente andrebbe lasciato in pace nel proprio habitat naturale, ma l'uomo vuol fare il dominatore su tutto, purtroppo...
RispondiEliminaUn caro saluto
Giovanna
... solo questo.
RispondiEliminaUn abbraccio Giovanna <3
Glò
Grazie carissima Glò, ricambio abbraccio grande!
EliminaGio
Quanta sensibilità emerge da questa bella poesia nella quale la cura della parola e il contenuto sono perfettamente in equilibrio. Si poteva trattare questo tema in tanti modi, tu l'hai trattato nel modo più giusto: con discrezione e rispetto.
RispondiEliminaMi piace molto il tuo uso della rima, rende i versi ancora più armoniosi.
Ciao, Gio.
Piera
GRAZIE , carissima Piera! Buona domenica
EliminaGio