Non fa rumore il pianto di un bambino - Laura Vargiu – Migr-Azioni – ISBN 9788894456813 – Euro 9,00
Un titolo che è una calamita per chi cerca nella poesia cuore, solidarietà e fratellanza. Chiamiamola anche poesia-civile o poesia-denuncia. E infatti non si rimane delusi dalla lettura di questa silloge. In essa troviamo anche poesie d’amore a tratti ispirate dai miti, ma il filo conduttore è il dolore, la sofferenza di coloro che sono vittime di soprusi e ingiustizie. Lo stile è piano ma molto incisivo. Laura sente su di sé lo strazio che patiscono gli oppressi, le sofferenze provocate dalle guerre nelle quali le vittime purtroppo sono troppo spesso gli indifesi, gli innocenti, i bambini … Le sue parole sono un grido di dolore e di denuncia contro la crudeltà compiuta dagli esseri umani (è giusto definirli umani?) verso i loro simili. E questa voce riesce, per fortuna, a farsi ascoltare da coloro che la comprendono e viene premiata in vari concorsi di poesia. Perché se un poeta sa di essere impotente verso i soprusi compiuti da coloro che il potere lo detengono, è altresì cosciente che l’unica arma con la quale può contrastarli è la parola. E la sua coscienza lo “obbliga” ad usarla. Io posso solo dire con parole semplici che ho provato molta ammirazione per l’opera di questa poetessa che non sa certo cosa sia l’indifferenza, ma cerca, con il mezzo che le è più congeniale e cioè la scrittura, di esprimere la sua indignazione, ribadiamo pure il suo doloroso sgomento per gli altrui patimenti . Per questo penso sia giusto far parlare lei stessa riportando qualche stralcio dei testi che mi sono parsi più significativi:
I cieli di Gerusalemme ….… Cieli di villaggi perduti, macerie di memorie e diaspore nuove si riflettono i cieli di Gerusalemme negli occhi dei bambini che non li hanno mai visti e in quelli dei vecchi che ancora li piangono sventolando nei colori di una bandiera che non trova più la strada di casa
Cieli di sogni e risvegli da notti incompiute cieli di rassegnazione e speranze sospese di un popolo .-.-.-.-.- La madre di Tunisi Alle madri mediterranee. A tutte le madri che hanno perso i figli per mare ……… Urlo a squarciagola il tuo nome vuota ormai di ogni altra parola
Per far tacere il silenzio del mare odioso frastuono di segreti di morte che il mio antico cuore di madre non si rassegna ad ascoltare.
.-.-.-.-.-.- Gli invisibili …… Isole in mezzo ad urbani oceani d’indifferenza disperse s’inabissano senza voce nelle incenerite notti di anonimi giorni sempre uguali.
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La rosa di Damasco Al dramma del popolo siriano
Negli inverni delle umane infamie sfiorite gemono le primavere dei tuoi giardini dai millenari incanti ……. Spirano i tuoi petali avvizziti e inermi lungo sentieri di profughe marce
Dimenticati sotto sguardi spenti e vacui dei cieli nostri d’indifferenza saturi.
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Angelina A mia nonna e a tutti i bambini,ieri come oggi, figli della guerra ….. Di lui però non ricorda il volto ..... È solo una bambina, Angelina non sa di tutte le miserie umane né del mondo al di là del mare ove il fante suo padre d’onorata sarda brigata a una remota frontiera martoriata uccide e assale per poter da lei a casa tornare.
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Saffo non canta più … Saffo non canta più né l’inquieta insonnia delle stelle né i fremiti di cuore e pelle solo il dolore spezza la lingua la ghermisce, l’avvinghia mentre impietosa di sbarchi cala un’altra notte già presaga di pianti e di morte. e all’alba rigurgita il mare avanzi di naufraghe vite tra la spuma dell’onde stagioni tradite sorrisi infranti d’infanzia tra ruvidi scogli ed esangui rive.
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Non fa rumore il pianto di un bambino Al dramma dimenticato dello Yemen e del suo popolo …. Anche la luce mutilata della luna in questo martirio d’ombre s’oscura come per dar anestetizzata requie alla sorda coscienza del mondo che distrattamente si risveglia ogni mattino senza che nel cuore faccia più rumore nemmeno il pianto d’un bambino.
Ecco, dunque qualche “assaggio” di questa pur breve, ma preziosa raccolta. Silloge senz’altro consigliabile. Sono grata a Laura di avermi dato la possibilità di leggerla.
Giovanna Giordani |
grazie Giovanna per questa recensione. Abbiamo bisogno di poesia sociale, me lo dico da tanto, anche se non sono più in grado di scriverla (almeno per ora). Complimenti a Laura Vargiu
RispondiEliminaGrazie a te Franca. Conoscendoti attraverso i tuoi scritti poetici e in prosa io credo che tu saresti in grado di scrivere ottime poesie sociali! Ma, certo, bisogna trovare il momento giusto...! Ancora tante grazie
EliminaGio
Una bella recensione, Giovanna, a una silloge scritta con sensibilità e condivisione del dolore altrui. Bei versi che sanno coinvolgere emotivamente.
RispondiEliminaGrazie.
Piera
Grazie sempre carissima Piera!
EliminaGio