Un altro giorno terribile
per l’Ucraina: bombe, fuoco,
macerie e pianto.
Già troppi i morti ed i feriti
mentre le notti insonni
rendono ogni cosa
più precaria e spaventosa.
L’incertezza e l’angoscia
avvolgono tutto e tutti
e la pace sembra ormai
fuggita altrove
agli occhi disperati
di chi pensava
di poter sempre vivere
in uno Paese libero.
Che ne sarà ora
dei ragazzi, degli adulti,
dei bambini, dei vecchi?
Giovani che s’improvvisano
soldati con brevi corsi
accelerati,
adulti richiamati in difesa
della propria terra,
donne decise anch’esse
ad impugnare le armi,
bambini e vecchi
che guardano sbigottiti
e spaventati le macerie
intorno a loro,
le case abbattute,
le cose più care violate.
Povero popolo ucraino,
povera terra abbandonata
e diventata luogo di conquista
per il sogno inquietante
di un solo uomo
convinto di poter tenere,
come fossero giocattoli,
ogni cosa e ogni persona
nelle sue mani lunghe,
dispotiche e rapaci.
Piera M. Chessa
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