GIOVANNA GIORDANI
Di tutte le creature della terra/ a mio parere la più bella/ è la
famiglia dei fiori…
Emozionata per averlo ricevuto in dono, è con vero piacere che ho preso in mano il nuovo librino di poesie di Giovanna Giordani, mia amica di penna e di blog da tanti anni.
L’immagine di copertina e il titolo già richiamano il suo libro precedente, identificandola. Infatti il primo, del 2009, era intitolato Sulla riva del fiume e aveva come immagine di copertina Boreas del preraffaellita John William Whaterhause, questo secondo ha un titolo simile Lungo il fiume della vita e una copertina illustrata da un’opera dello stesso autore : Ghather ye Rosebuds while ye may, 1909, che dovrebbe voler dire all’incirca “raccogli i boccioli di rosa finché puoi”. E’ un’immagine ariosa, di grande bellezza e serenità in cui, graziosissime fanciulle, immerse in una ubertosa e fiorita campagna, stanno raccogliendo rose selvatiche e altri fiori lungo un torrente.
E’ un dire sobrio e pacato quello di Giovanna, ìndice di una raggiunta serenità personale che le permette di vivere in semplicità e a passo lento il contatto con la natura “…S’impara il lavorio/delle formiche/e delle apine/loro degne amiche…” (E’ questo un posto)
Ma la poetessa va oltre la narrazione dei moti del proprio io. I suoi testi esprimono spesso il dolore, il rammarico, l’indignazione profonda per le ingiustizie che ogni giorno vengono perpetrate contro i deboli, i diversi, i poveri. Ciononostante non perde la speranza che i mali del mondo possano essere sconfitti: la guerra, dalla volontà di pace; i conflitti tra i popoli , dall’unione di popoli; i profittatori, dalle persone di fede e buona volontà.
Giovanna sogna un mondo di pace per tutti e ce lo dice con leggerezza di versi, con poesie intense nel messaggio che talvolta hanno la cadenza musicale della filastrocca. Non vuole essere pesante, ma i suoi messaggi sono lo stesso toccanti.
“ Sei venuto/dall’altra parte del mondo/fratello fra i
deboli/gli emarginati/fra gli assetati e affamati/di giustizia/Hai voluto il
nome del Fraticello/e dimostri che ne sei degno…” (A papa Francesco)
Chiude il libro un pizzico di Haiku riferiti al mutamento delle stagioni, i quali mi sembra stiano ad attestare il desiderio di esprimersi sempre più in forma misurata e sintetica. Aspetto questo che già si nota nei testi in versi liberi, dove troviamo alcune poesie brevi, quasi dei flash, molto belle. Di quest’ultime, per concludere, scelgo di trascrivere Dolomiti, in omaggio all’autrice, alle sue splendide montagne e alle sua rasserenante poesia.
DOLOMITI
è il bacio del sole
nella sera
ed anche le aquile
sazie di voli
sorridono
del vostro arrossire
(Franca Canapini)
Sempre grazie carissima Franca!
RispondiEliminaGio