“…Due nemici ho io a questo mondo,
due gemelli - indissolubilmente fusi:
la fame degli affamati - e la sazietà dei sazi.”
(Marina Ivanovna Cvetaeva)
La mattina, generalmente, affronto la
giornata con ottimismo. Così questa mattina, mentre esco sul poggiolo per
respirare una boccata d’aria fresca,
scorgo qualcosa di “grigioscuro”
sulle piastrelle pulite. Guardo in alto dove, sotto il tetto, c’è un
nuovo nido. Un temuto presentimento mi assale, ma “devo vedere” e punto lo
sguardo trovando purtroppo conferma ai miei sospetti: è un piccolo uccellino i
cui primi tentativi di volo non sono andati a buon fine, complice probabilmente
il temporale dei giorni scorsi. Ahimè! È inevitabile quindi che mi scenda
dentro un velo di tristezza. Ma mi devo convincere che così è la vita…
Mentre
poi sto innaffiando le mie tenere piantine mi sento chiamare dalla strada ciao
signora ed ecco sopraggiungere l’africano che viene a offrirci la
merce che porta in giro in pesanti borsoni. Questa volta noto che, oltre al
borsone malandato, ha in mano una bella borsa di paglia dai colori sgargianti
che mettono allegria. Appena gli apro la porta mi allunga il braccio porgendomi
la borsa dicendo: è regalo per te, perché mi hai aiutato. E’ borsa per
andare in spiaggia.
- Grazie – gli dico, quasi incredula.
E’ la prima volta che questi stranieri, ai quali compero qualche loro
mercanzia, ringraziano in modo così tangibile! Una piccola gioia mi scende
nel cuore.
Si
chiama Derik. A casa nostra è venuto poche volte una delle quali l’avevamo
invitato a pranzare con noi. Ci ha raccontato così delle difficoltà della vita
nel suo paese e del suo desiderio di trovare lavoro per dare una vita dignitosa
alla sua famiglia. Naturalmente, dopo
avergli comprato qualche articolo della sua umile mercanzia, gli abbiamo
augurato ogni bene.
Ma
perché il mondo è così ingiusto? La domanda sorge spontanea. Perché a chi
troppo e a chi troppo poco?
Così
la giornata iniziata con una sorpresa “grigioscura” mi ha regalato quest’altra
coloratissima. La borsa di paglia dai colori sgargianti la uso poco per paura
di rovinarla. La custodisco con cura. Quando la guardo penso a quanto sia
grande e bello il sentimento della riconoscenza. Derik non è più venuto. Spero
che abbia trovato un lavoro e possa così aiutare la sua famiglia. Se lo merita
proprio.
Giovanna
Giordani
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