mercoledì 9 ottobre 2013

FURON TRECENTO (Piero Colonna Romano)




Furon trecento
(Lampedusa 2/3 ottobre 2013)
di Piero Colonna Romano



Discende lentamente verso il cuore
un gorgoglio di morte,
la mente già si riempie di terrore,
chiuse tutte le porte.

Tornano agli occhi immagini di vita
lontana e abbandonata,
non han più tempo, è chiusa la partita,
la meta irrealizzata.

Affonda piano piano l’illusione
e inesorabilmente
verso un fondale viaggia l’emozione,
la fine già si sente.

Crudele c’è un silenzio e  là lontano
c’è un’isola assolata,
che pronta è sempre a porgere la mano,
quell’isola agognata.

Scendon nel fondo dell’azzurro mare
speranze e fantasie,
nessun di loro potrà più sognare
più dignitose vie.

Eppur era annunciata la tragedia
e indietro ci voltammo.
Politici, aggrappati alla lor sedia,
su quella sguazzeranno.

1 commento:

  1. Ti avvolgono malinconicamente questi versi, ad uno ad uno fino alla fine, ti "feriscono", ed è giusto che sia così per tenere viva la consapevolezza dell'assurdità di questi fatti sin troppo prevedibili.
    Grazie.
    Piera

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