Fin dalle prime pagine
si può comprendere perché gli argomenti di cui parla la Politkovskaja non siano stati accolti con favore da qualche
potente che, senza remore, ha deciso di farla tacere per sempre.
Questa è un’opera che non si può leggere tutta d’un fiato in quanto
le citazioni di fatti documentati con le relative date richiedono attenzione e
riflessione particolari. È un testo imbevuto di coraggio e desiderio di urlare
al mondo verità scomode sostituite da deplorevoli menzogne da parte di chi
detiene il potere e lo usa, senza scrupoli di ogni genere, per il proprio
tornaconto.
<Siamo
solo un mezzo, per lui. Un mezzo per raggiungere il potere personale. Per
questo dispone di noi come vuole. Può giocare con noi, se ne ha voglia. Può
distruggerci, se lo desidera. Noi non siamo niente. Lui, finito dov’è per puro
caso, è il dio e il re che dobbiamo temere e venerare. La Russia ha già avuto
governanti di questa risma. Ed è finita in tragedia. In un bagno di sangue. In
guerre civili. Io non voglio che accada di nuovo. Per questo ce l’ho con un
tipico čekista sovietico che ascende al trono di Russia incedendo tronfio sul
tappeto rosso del Cremlino>.
Pagina dopo pagina si
percepisce la sofferenza della
scrittrice russa nel vedere la sua gente costretta a subire le più vergognose
menzogne senza possibilità di replica. Perché a subire ingiustizie e menzogne è
sempre il cittadino semplice, che rispetta la legge, paga i tributi allo Stato
i cui rappresentanti, in questo caso, con i loro fedelissimi, hanno raggiunto,
chissà come, un livello di ricchezza da
far rivoltare nella tomba i famosi utopici filosofi Marx ed Engels.
Il libro della Politkovskaja
può essere, a mio parere, anche considerato una specie di preavviso ai successivi
eventi dal 2006 fino ai giorni nostri. Giorni che sono stati sconvolti
dall’inizio di una guerra di aggressione, voluta dalla Russia di Putin assieme
al suo staff, contro uno Stato, l’Ucraina, che faticosamente aveva raggiunto
la democrazia e l’indipendenza.
Una guerra che ha
colpito il popolo civile indiscriminatamente con distruzione, morte e atroci
sofferenze. Una guerra che certo non ci si aspettava di vedere in un’Europa
moderna e civilizzata. E che certo non lascerà un buon ricordo in coloro che
l’hanno subita, e dalla quale hanno cercato giustamente di difendersi con ogni
mezzo, e in quelli che l’hanno dovuta iniziare in obbedienza ad ordini
superiori. Una guerra, ancora una volta, come tutte le guerre, vergogna
dell’umanità.
Il coraggio eccezionale
di Anna Politkovskaja ci ha lasciato dunque una testimonianza molto importante
riguardo alla vita di quella parte della popolazione russa che non gode di
ricchezza e privilegi. Attraverso le sue interviste comprendiamo le verità sui
comportamenti del potere che, con tutti i mezzi, cerca di salvaguardare se
stesso. Si può solo consigliarne la lettura così ognuno potrà trarre le proprie
conclusioni. Io l’ho apprezzato molto proprio perché, rendersi conto che c’è
ancora qualcuno al mondo che, senza paura, cerca di contrastare le
menzogne e l’arroganza, fa ritrovare la fiducia nell’umanità degna di
questo nome.
E sono orgogliosa che
questo coraggio l’abbia avuto una donna. Perché la forza della parola non
toglie la vita a nessuno, mentre si sa cosa succede con la forza delle armi…
Ascoltiamola, dunque,
questa giornalista amante della giustizia e della legalità. Magari ci potrà
chiarire le idee su come mai qualcuno in Russia, nel 2022 (!) abbia voluto iniziare
una guerra assurda ed ignobile che distrugge e sbrana senza pietà.
-
Giovanna Giordani -
Ci vuole coraggio a morire per aver scritto in un libro delle verità che non si sarebbero potute dire. Il coraggio che ha avuto Anna... Bella recensione Giovanna!
RispondiElimina. Ci piaceva l’arte e la letteratura russa, ora, con questa guerra , voluta da Putin, non vediamo altro che un esercito di assassini.
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