sabato 11 maggio 2019

GIOVANE (Anne Sexton)







Mille porte fa
quando ero una ragazzina solitaria
in un’enorme casa con quattro
garage e se ben ricordo
era estate,
di notte mi sdraiavo in giardino,
il trifoglio raggrinzito sotto di me,
le sagge stelle distese sopra di me,
la finestra di mia madre un imbuto
da cui usciva un calore giallo,
la finestra di mio padre, socchiusa,
un occhio dove passa chi dorme,
e le assi della casa
erano lisce e bianche come cera
e probabilmente milioni di foglie
navigavano come vele sui loro strani gambi
mentre i grilli ticchettavano all’unisono
e io, nel mio corpo nuovo di zecca,
non ancora di donna,
facevo domande alle stelle
e credevo che Dio potesse veramente vedere
il calore e la luce colorata,
i gomiti, le ginocchia, i sogni, la buonanotte.


(Anne Sexton)

2 commenti:

  1. Che bella, Giovanna! Mentre leggevo, un verso dopo l'altro, mi chiedevo dove mi avrebbe portato il pensiero della poetessa. Poi, arrivata alla conclusione, ho visto che lei stessa ha lasciato che le sue riflessioni andassero per conto proprio liberamente.
    Mi è piaciuta molto.
    Ciao.
    Piera

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  2. Sì, mi sono piaciuti gli ultimi verso in particolare e allora l'ho postata. Ciao Piera .)
    Gio

    RispondiElimina

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