RECENSIONE AL SAGGIO DI
MARIA CARMEN LAMA
“VERSO LA POESIA ALLA RICERCA DI SENSO”
Per coloro che sono sensibili
al mondo della poesia, penso che il saggio di Maria Carmen Lama dal titolo Verso la poesia alla ricerca di senso possa essere un interessante nonché gradevole
contributo. Di piacevole lettura, colto,
ma non pedante affronta i vari aspetti attinenti all’arte poetica. Che sia nato
da un grande amore per tale forma d’arte, credo sia fuori dubbio in quanto,
secondo il mio semplice parere di lettrice, lo si percepisce dall’inizio alla
fine poiché di questo amore ne è attraversato come da una delicata musica di
sottofondo.
Poetessa lei pure, l’autrice
traccia a grandi linee il percorso evolutivo dell’arte poetica partendo con la
citazione del trattato di Orazio Ars
poetica, caposaldo per i costruttori di versi, per poi ripartire dalla
poesia del diciottesimo secolo e dai suoi principali autori.
Il saggio si divide in due
parti, comprensive rispettivamente di
tre e due capitoli.
Nella prima parte vengono
riprese le prime parole del titolo Verso
la poesia e i relativi tre capitoli
affrontano le varie tematiche ad essa correlate e cioè il fascino, il mistero,
l’affinità ed unità fra poesia e filosofia, nonché sul perché si scrive.
La parte seconda del saggio
affronta l’ultima parte del titolo e cioè Alla
ricerca del senso con la presentazione di grandi poeti dell’800-900 e di
poeti contemporanei indicati nei rispettivi due capitoli.
Riprendendo quindi dall’Ars poetica ci viene offerto dalla
scrittrice una valida sintesi del famoso trattato che continua a sfidare i
secoli per la sua utilità per chi desidera approfondire la conoscenza dell’arte
del comporre versi poetici.
Possiamo leggere poi l’evoluzione
avvenuta nel tempo riguardo al concetto di poesia e alle varie modalità di espressione della
stessa.
Oltrepassando un gran numero
di secoli dai tempi di Orazio, l’autrice
ci porta direttamente al diciottesimo nel quale si cerca di approfondire e
analizzare ulteriormente cosa significhi realmente “poesia”. E qui ci viene
indicato il pensiero di alcuni grandi del periodo, a cominciare da Giuseppe
Parini secondo il quale la poesia è innanzitutto: ≪l’arte
di imitare o di dipingere in versi le cose in modo che sien mossi gli affetti
di chi legge od ascolta, acciocché ne nasca diletto. Questo è il principal fine della poesia, e di qui ha avuto
cominciamento≫.
Successivamente non può
certo mancare il riferimento a Giacomo Leopardi che, con il suo famoso Discorso di un italiano sopra la poesia
romantica, prende posizione in
merito all’evolversi del pensiero riguardante la nascita della poesia,
asserendo nel suo trattato che ≪i romantici si sforzano di sviare il più
che possono la poesia dal commercio coi sensi, per li quali è nata e vivrà
finattantoché sarà poesia, e di farla praticare coll’intelletto, e trascinarla
dal visibile all’invisibile e dalle cose alle idee, e trasmutarla da materiale
e fantastica e corporale che era, in metafisica e ragionevole e spirituale…≫
Si sa che successivamente
Leopardi riconoscerà anche nella poesia romantica alcune caratteristiche non in contrasto con il classicismo in cui si era formato culturalmente.
E sarà pure egli stesso
l’antesignano della rottura degli schemi metrici che fino ad allora erano
peculiari dei componimenti poetici.
Maria Carmen Lama non
tralascia inoltre di indicare le varie correnti che hanno attraversato il mondo
della poesia dal diciottesimo secolo ad oggi, a partire dal simbolismo francese al
trascendentalismo americano analizzando la poetica dei vari rappresentanti sia
stranieri che italiani.
Quanto mai interessante è il
secondo capitolo Poesia e Filosofia –
Ricerca di Unità in cui l’autrice cerca appunto il filo che unisce l’arte
poetica alla scienza filosofica ritenute spesso due mondi inconciliabili fra
loro.
Nella sua ricerca si avvale
del pensiero della filosofa spagnola Maria Zambrano la quale, superando schemi
filosofici collaudati e statici nel tempo, cerca vie nuove di pensiero che
tengano conto di altre “esistenze” come la poesia che, pur non facendo parte di
una disciplina come lo è la filosofia, possono aiutare ad ampliare e
comprendere sempre più i vari aspetti che caratterizzano il mistero del vivere.
La prima forma di scissione
tra filosofia e poesia, nelle sue ricerche, Zambrano la trova nella Repubblica di Platone il quale è
decisamente a favore del pensiero raziocinante che considera la poesia come
qualcosa di vago e inconsistente e pertanto estraneo alla filosofia. La filosofa non è per niente
d’accordo con tale pensiero in quanto
ella crede che poesia e filosofia siano essenziali l’una all’altra per aprire
nuove strade al mondo della conoscenza.
Nelle sue argomentazioni
Platone sostiene che la poesia è inconciliabile con l’etica nonché con la
mistica. Ma c’è una parola che sembra unificare e contenere in sé divino ed
umano ed è proprio la parola “amore”.
Carmen Lama ci fa conoscere
così il pensiero a cui è pervenuta Zambrano dopo le disquisizioni di Platone:
≪grazie
al platonismo l’amore ha potuto elevarsi a categoria intellettuale e sociale.
Si è potuto amare senza che questo costituisse qualcosa di scandaloso. Grazie
alla salvazione dell’amore, la poesia ha potuto sopravvivere all’interno della
cultura ascetica del cristianesimo≫.
Riguardo poi alla domanda Poesia è pensiero? Ecco cosa risponde la
nostra Carmen Lama:
≪Personalmente,
sostengo l’idea che le nostre riflessioni sulla poesia e sulla ricerca della
sua integrazione col pensiero dovrebbero tener conto, oltre che delle valide
ragioni discusse e afferenti al pensiero della Zambrano, anche delle idee
espresse, nel tempo, dai più grandi poeti: tra questi, in particolare, dallo
stesso Valery, e inoltre soprattutto, da quei poeti che hanno saputo pensare poeticamente
con risultati davvero eccezionali. Luzi e Montale, ad esempio, ma anche
il nostro grande Ungaretti, il cui ermetismo è una modalità espressiva solo
apparentemente difficile, ma le cui poesie vivono di una profondità di pensiero
(che fa vibrare mente, anima, corpo e cuore), prima e più ancora che delle
immagini poetiche in visibile affiorare dai versi, in modo inaspettato.≫
La seconda parte di questo
bel saggio è caratterizzata dal commento con cui l’ autrice arricchisce poesie
di grandi autori (Emily Dickinson, Mario Luzi, Eugenio Montale, Pablo Neruda,
Antonia Pozzi) nonché di autori emergenti che l’hanno particolarmente
affascinata (Elia Belculfinè, Cristina Bove, Silvano Conti, Renzo Montagnoli,
Giovanni Sciacovelli, Valentino Vitali, Aurelio Zucchi).
Ci regala infine qualche suo
testo poetico personale da cui possiamo capire come la poesia sia una sua
importante compagna di vita.
Ne trascrivo un breve
esempio dal titolo O le parole :
Non
sanno dire niente le parole.
Ci
sono invisibili momenti
in
punti indefinibili del cuore
del
tutto indecidibili, indicibili.
O le
parole non dette
sono
questi momenti.
Devo dire inoltre che il
saggio è supportato da una abbondante bibliografia la cui lettura può essere
quanto mai interessante per approfondire ulteriormente i vari argomenti. E pure
la consultazione dei vari siti internet citati potrà donare dei momenti di
arricchimento personale.
Concludo dicendo che la
lettura di questo libro sarebbe quanto mai consigliabile, oltreché agli amanti
della poesia, agli studenti delle scuole superiori, ma anche delle università,
perché, a mio semplice parere, potrebbe essere un valido aiuto per i giovani, (così
in balia delle tecnologie della nostra moderna società), a non sottovalutare e
a non rimanere lontani da questa forma di espressione che, se accolta in modo
fecondo, potrebbe offrire grande
appagamento alla loro anima.
Leggere e scrivere poesia è
un antidoto alla solitudine, è magica condivisione, è bellezza.
Da parte mia questo libro sarà
sempre una piacevole ed utile lettura che terrò sempre a portata di mano.
Giovanna Giordani
Un'ottima recensione, Giovanna. Bella, approfondita, coinvolgente.
RispondiEliminaRicordo di aver sentito parlare diverse volte di questo libro di Carmen, nel passato, non l'ho mai letto, però mi sembra veramente interessante.
Complimenti a te, complimenti a lei.
Piera
Sì, la recensione è di qualche anno fa e mi sono accorta che non l'avevo postata qui nel blog, così ho provveduto!
EliminaGrazie per aver letto, Piera.E' un libro molto interessante.
Gio