Guardate
dove si aggrappano alla collina
queste ampie rovine circolari
fu Micene
Sorreggevano le possenti mura della reggia
sempre fremente di potere
Questi sassi
risparmiati dal tempo
hanno visto delitti
indicibili
e bottini di guerre e ricchezze
Ora
i cocci e i preziosi
sopravvissuti
ben sistemati nel museo
raccontano
l’effimero della vita
e l’eternità dell’arte
I due leoni
scolpiti sulla grande pietra dell’entrata
sempre più consunti
sbirciano l’andirivieni
degli stranieri
- Giovanna Giordani -
Luogo mitico che ho visitato anni fa. Suggestiva poesia.
RispondiEliminaBravissima!
Graziella
Ti ringrazio Graziella! Sì, è un luogo di estremo fascino per il suo passato, che queste pietre cercano di raccontare... :):):)
EliminaGio