L’avevo desiderato questo libro di
poesie di Cristina Bove. L’avevo desiderato perché sapevo che sarebbe stato un
atto di giustizia. Verso la Poesia e verso la Poetessa. L’ho conosciuta sulle
pagine azzurre del sito “Poetare” e quando lessi il suo commento alle opere dei
vari autori “…grazie, per non aver scelto il silenzio” ne fui subito catturata.
Questo significava disponibilità
all’ascolto, alla condivisione. L’animo doveva essere quello sensibile e ricco
di umanità del vero Poeta. Ed infatti non mi sbagliavo. Le sue poesie ti
entrano nell’anima come un raggio di luce nell’oscurità, ne senti il magico
scaturire come la sorgente liberata dalla zolla, come il fiore che nasce sulla
roccia.
Di lei ne percepisci la cultura,
ma capisci che non ne vuol fare sfoggio bensì dono, per comunicare, condividere, compartecipare a
quel mistero che è l’umanità.
Ed ecco allora la bellissima
“POETA a chi?” Niente spocchia e
supponenza nel mondo della poesia, ma solo umiltà. Come non volerle bene!
“CIASCUNO”, “Ciascuno/ sa il
bruciare del suo pianto/quanto/ gli spezza il cuore/il suo dolore…..”
Le sue poesie sono venate di
accorate domande a cui cerca di rispondere evocando l’unica parola in cui sente
possibile un alito di speranza e di salvezza, e cioè la parola “amore” . Ed
ecco “LA ROCCIA” grande, maestosa…”..pregò
il suo dio/perché gli fosse dato/espansione infinita/eternità/e Dio/lo fece
diventare/amore.”
Si sa che in un mazzo di fiori ce
ne sono alcuni che istintivamente preferiamo ed allora io scelgo “AMO LE
VOCI” ….”amo la voce mite e
convincente/che sa guidare/ma non è invadente/che sa esprimere il senso del
divino/senza dimenticare quello umano….”
E poi “L’UOMO CHE ANDO’” “L’uomo
che andò/lontano/nei silenzi/impietriti delle sfingi/a cercare il suo dio…”
Una musica di parole che
affascina e conquista il lettore. Così è la poesia di Cristina Bove.
“FIORI E FULMINI”. Certo. Fra i
secondi ci può stare “O DIO”. Ecco, vorrei che lassù leggesse perché anch’io mi
trovo in accordo con quanto dice la poetessa. Domande come fulmini che
illuminano il cielo e scompaiono, con risposte umane che non ci convincono….”
..A me basta l’inferno/di questo nostro vivere/in cui siamo costretti ad
inventarci/giudizi universali/e a raccontarci/di paradisi inutili/per non
odiarti/o Dio”. Sono versi forti, nati
dalla sofferenza per l’apparente assenza di un Dio che protegga, ascolti, aiuti, qui, in questo mondo, piuttosto che in
quello che non conosciamo.
La raccolta è eterogenea, fiori
di parole ricche di significato e di musica, fulmini come lampi, intuizioni,
condanna contro l’ingiustizia e la menzogna “NUOVI FARAONI” ..”Voi spacciate
sorrisi/dalle navi/che trasportano morte/vendete paradisi/agli innocenti
abbacinati/e uccisi/da lusinghe contorte.”…
Per chi ama la poesia leggere
Cristina Bove sarà una festa per il cuore e per la mente. Io la posso solo
consigliare….vivamente!
- Giovanna Giordani -
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