Mi piace leggere le poesie nel silenzio del mattino quando i
sogni non sono ancora evaporati nella luce del giorno.
La seconda silloge di Cristina Bove è un invito
irresistibile, lì sul comodino.
L’ho letta così, centellinata fra le mie giornate.
Sicura di trovare un piccolo tesoro di parole mi soffermo su
ogni poesia e sempre provo stupore e commozione assieme.
Stupore nell’udire un’anima vibrare con sincerità nella
parola e la sua intrinseca tensione ad abbracciare l’universalità del sentire.
Stupore nel constatare come la mente possa creare simili ornamenti di pensieri.
Commozione… questo sarà un fatto mio personale, non so!
Leggo “RAGAZZE” ……“le
ragazze che vivono dentro / celate da pieghe e sospiri / hanno frecce d’amore
rovente / stupori di donne bambine….” E’ una grande verità. Il tempo logora il fisico, ma
nell’anima c’è sempre voglia di primavera. Lo vedo ogni giorno nelle persone
che incontro.
Primavera nel senso di rinascita, di voglia e gioia di
vivere, di sentirsi parte integrante del mondo intero a dispetto di rughe e
malanni.
Poi il respiro si
racchiude nell’intimità di “HO UN PIANTO”……”non
puoi sapere, tu / se sulla pelle / mi ricamo il tuo nome e il tuo respiro…”
Oppure di un “ADDIO”
…”addio fatto di
niente / impronunciato / un mormorio di pianto / è quanto resta”.
“Il respiro della
luna” è un titolo azzeccato, direi.
La luna respira con la luce del sole. Come per noi, il sole
la fa “vivere”, ce la mostra e noi la guardiamo incantati. La luna è la grande
musa di tanti poeti. E quindi anche Cristina ne subisce il fascino.
La luna, quindi, si fa vita, respiro. Contempla il nostro nascere, vivere e morire.
Ascolta i nostri pensieri, le nostre ansie, i nostri perché.
E questo respiro si può tradurre in poesia, poesia lirica,
poesia universale come quella che sgorga dal cuore e dall’anima di Cristina.
Come al solito la silloge è eterogenea, ognuno troverà di
sicuro i versi con i quali si sentirà più in affinità e che doneranno un attimo
di eterea comunicazione facendo riemergere magari sopite sensazioni o
riflessioni.
Chiudo citando “L’ANGELO DI MEZZANOTTE” dalla quale traspare l’immenso amore per
tutta l’umanità di questa geniale poetessa …”raccoglierei il dolore degli
umani / il loro pianto in una coppa d’ombra / il loro grido dentro l’arca nera / e
trapassando nuvole e bagliori / ai piedi tuoi li deporrei / e ti rassegnerei le
dimissioni / d’angelo disilluso del divino /e poi / senz’ali / riscenderei per
piangere con loro”.
Ma se Dio c’è, è anche qui.
- Giovanna Giordani -
http://www.ilfoglioletterario.it/catalogo_poesia_il_respiro_della_luna.htm
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