sabato 23 maggio 2015

AUTORI VARI - CONTRO LA GUERRA





Monumento ai caduti
Al mio paese, vicino alla piazza,
ma non in mezzo
perché il ricordo potrebbe rattristare,
ci sta un bronzeo monumento ai caduti
un fante impetuoso all'attacco
nell'atto di lanciare una granata.
Quando il comune intese farlo
pensava anche di mettere con lapide
i nomi dei caduti di due guerre
ma così il conto lievitava
e i fondi eran già pochini
tanto che salomonicamente si risolse
con una dedica di un sol rigo:
ai caduti del paese in tutte le guerre.
Saggia decisione per non dover
tornare in argomento
semmai due guerre non fossero bastate
a ferire profondamente il mio paese,
ma avrei preferito ci fosse scritto solo
Ai caduti d'ogni guerra
ai nostri, a quelli dell'Italia
e di ogni altra nazione, anche nemica,
con sotto una piccola postilla:
"monito affinché altre non vi siano".
E' certo poca cosa per scongiurare
sanguinosi e tragici conflitti
ma lo farei leggere ai bambini delle scuole
spiegando loro che in guerra
non c'è onore, ma solo orrore
che tanti ne son morti
al suono di fanfare
e che quella corona che il IV novembre
lì si depone per ricordare una guerra vinta
è frutto di retorica abitudine
un insulto alla memoria
di giovani immolati sul campo di battaglia
che solo chiedevano di vivere
mentre a loro fu invece imposto di morire.
- Renzo Montagnoli - 




Se viene la guerra
Se viene la guerra
non partirò soldato.
Ma di nuovo gli usati treni
porteranno i giovani soldati
lontano a morire dalle madri.
Se viene la guerra
non partirò soldato.
Sarò traditore
della vana patria.
Mi farò fucilare
come disertore.
Mia nonna da ragazzino
mi raccontava:
"Tu non eri ancora nato. Tua madre
ti aspettava. Io già pensavo
dentro il rifugio osceno
ma caldo di tanti corpi, gli uni
agli altri stretti, come tanti
apparenti fratelli, alle favole
che avrebbero portato il sonno
a te, che, Dio non voglia!,
non veda più guerre".

- Dario Bellezza -
(1944 - 1996)




La guerra che verrà
La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
C’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
Faceva la fame. Fra i vincitori
Faceva la fame la povera gente egualmente.

- Bertolt Brecht -



Un nome

C’è una tomba
in Slovenia,
custodisce le spoglie
di un ragazzo straniero.
Poco più di vent’anni,
due occhi grandi
spalancati sul mare.
Un agguato
in un casolare lontano,
soldati vestiti di nero
han deciso per lui
imbracciando un fucile.
Il suo nome
era Pietro Maria,
mi ha lasciato il dono
di portarne uno uguale.
Era solo un ragazzo,
mio zio,
fratello di Nina,
mia madre.
P.M.C. (Piera Maria Chessa)

3 commenti:

  1. Molto significative anche le altre poesie. Quanto dolore sempre, in ogni guerra.

    Graziella

    RispondiElimina
  2. Delicata e struggente. Bellissima!

    Graziella

    RispondiElimina
  3. Sì, Graziella, è un peccato che tanta parte dell'umanità continui a farsi del male. Ciao carissima, grazie
    Gio

    RispondiElimina

Post in evidenza

QUANDO

https://secure.avaaz.org/it/petition/VORREI_CHE_IL_DIRITTO_INTERNAZIONALE_SI_ATTIVASSE_AFFINCHE_CESSI_OGNI_GUERRA_NEL_MONDO/?pv=6 Qua...