<E tu cosa gli hai detto?> domandò Pilato...
<Tra le altre cose che gli ho detto> raccontò l'arrestato <che qualsiasi potere rappresenta una violenza sugli uomini, e che arriverà un giorno in cui non esisterà più né il potere dei Cesari, né qualsiasi altra forma di potere. L'uomo entrerà nel regno della verità e della giustizia, dove non sarà più necessario alcun potere>
<Poi?>
<Poi basta>, disse l'arrestato <a quel punto fecero irruzione degli uomini, mi legarono e mi portarono in prigione>.
(da Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov)
Dopo Auschwitz non c'è teologia:
dai camini del Vaticano si leva fumo bianco,
segno che i cardinali hanno eletto il papa.
Dalle fornaci di Auschwitz si leva fumo nero,
segno che gli Dei non hanno ancora deciso di eleggere
il popolo eletto.
Dopo Auschwitz non c'è teologia:
le cifre sugli avambracci dei prigionieri dello sterminio
sono i numeri telefonici di Dio
da cui non c'è risposta
e ora, a uno a uno non sono più collegati.
Dopo Auschwitz c'è una nuova teologia:
gli ebrei morti nella Shoah
somigliano adesso al loro Dio
che non ha immagine corporea né corpo.
Essi non hanno immagine corporea né corpo.
- Yehuda Amichai -