≪Credevano, gli uomini, che la cosa più sacra e più importante non fosse quella mattinata di primavera, non fosse quella bellezza del mondo, concessa per il bene di tutte le creature, giacché era una bellezza che disponeva alla pace, all’accordo, all’amore: ma fosse, la cosa più sacra e più importante, ciò che essi stessi avevano escogitato per poter dominare gli uni sugli altri.≫(Leone Tolstoj)
Sei nato per soffrire. Non piangere: così è scritto nel codice genetico dell’umana avventura.
Quando la Sorte disattenta ti concederà una piccola gioia, fanne tesoro, nascondila nello scrigno segreto delle illusioni, che aprirai nei momenti tuoi più neri. È la gioia un lasciapassare a brevissima scadenza, controllato con minuzia persecutoria dal dolore, sbirro odiato, che ti traccia il percorso della vita come a lui piace. Combattilo senza piangere, apri il tuo scrigno, libera le tue gioie, che almeno per un momento lo facciano tramortire, perché non muore, è immortale. Ma anche tu lo diverrai, se riuscirai a contrastarlo, a ribattere colpo su colpo, anche nell’ultima agonia, quando crederà di aver vinto. - Nino Silenzi -
Con grande dolore e sconcerto ho appreso che lo scorso ottobre ci ha lasciato improvvisamente il poeta, editore e critico letterario Gianmario Lucini.
Letterato di valore, ma soprattutto uomo di grande sensibilità verso le vittime delle guerre e delle ingiustizie che pervadono il nostro pianeta. Non si stancava mai di denunciare e condannare attraverso i suoi testi poetici tutti gli atteggiamenti negativi che tanto male provocano all'umanità. In questo ha sempre cercato di coinvolgere poeti e scrittori riuscendo a pubblicare diverse raccolte antologiche, l'ultima delle quali s'intitola Keffiyeh, Intelligenze per la pace. Appena me l'ha proposto ho aderito anch'io senza riserve in quanto mi sentivo in perfetta sintonia con il messaggio che ha voluto trasmettere.
Non è senza commozione che la segnalo a chi fosse interessato alla lettura; è un grido di condanna verso la stoltezza delle guerre che continuano ad infestare a tutt'oggi tante parti del mondo. Sono 195 nomi di poeti e scrittori non solo italiani, ma anche stranieri, in particolare arabi e israeliani.
Grazie Gianmario per la splendida eredità di grande vera Umanità che ci hai lasciato. http://www.edizionicfr.it/
Fatemi fuggire
da questo paese strano,
ve ne prego con le mani
giunte, fatemi
andare lontano. . Dove la gente parla
in modo buono e sereno,
dove nessuno mente,
dove nessuno trema. . In Islanda, forse,
o dove comincia il Polo,
il freddo terribile rende
gli uomini sereni e buoni. . Dove c’è il sole non posso,
non me la sento di stare,
e dove c’è folla non voglio,
non posso più abitare. . Tutte queste macchine atroci,
queste parole di minaccia,
queste scene di beffa,
questi patiboli in piazza. . L’uno a vedere come
muore l’altro. Dante vide
queste cose settecento
anni fa. . Era profeta, o grande
cronista del Futuro?
In un dolce sereno mattino un signore che camminava pensava.
A cosa pensava precisamente quel signore?
Pensava al mese di settembre così volenteroso di piacere quell'anno, lo guardava.
Guardava il mese?
Sì, guardava il mese sereno e nuvoloso e camminando gli parlava.
Se non sentì altro tuo fratello Se vivi di rancori e di passato spesso e letale Se non temi la notte quella nera di coscienza Smossa allora la terra sempre scossa da falci e urla sarà - Tinti Baldini -
Quando esamino la gloria conquistata dagli eroi o le vittorie dei potenti generali io non invidio affatto i generali né il Presidente con le sue funzioni né il ricco nel suo nobile palazzo ma quando sento dell'intimità degli amanti di come stavano insieme di come trascorrevano la vita affrontando ostilità e pericoli senza mai cedere per lunghi e lunghi anni in giovinezza, maturità e vecchiaia di come furono costanti, fedeli, affezionati allora mi faccio pensoso e mi allontano in fretta tutto pieno della più amara invidia - Walt Whitman - da Foglie d'erba
Quando il giorno muore gli angeli dispiegano le ali e volano sul mondo rastrellando i pensieri abbandonati nell'aria dagli umani Li lasciano cadere dentro ceste leggere e li consegnano alle stelle che attendono impazienti di sapere Così a volte può accadere che non lontano da una stella che sorride ci sia un angelo che piange per una stella che implode di dolore
Sa di zolfo il tuo cielo ,Signore e pianti di anime a Te si rivolgono anagramma di morti tessono voci di guerra che scoraggiano il cuore
Sospiri pizzicati sulla lira dell’accordo oscillano su acque in fermento perché nessuno è capace di un affratellamento demoni e angeli volteggiano in disaccordo
Tra solfeggi sospesi in attesa di guerra o di pace la vita diventa fugace e la tregua è contesa
Su grani fioriti di ulivi e preghiere si srotolano gomitoli di affanno si vorrebbe nascondere il malanno dentro cieli azzurri senza più barriere - Antonia Scaligine -
Tutti i vostri strumenti hanno nomi bizzarri e difficili, ma io vedo chiaro e so che in fondo sono solamente metri e gessetti con cui misurate e segnate - segnate e misurate senza stancarvi. Sfilate spilli di tra le labbra, come una sarta: me li appuntate sull'anima e dite: "Qui faremo un bell'orlo. Dopo starai tanto meglio." Io non voglio che mi tagliate un pezzo d'anima! Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo, ebbene, non voglio entrarci. Sono un poeta: una farfalla, un essere delicato, con le ali. Se le strappate, mi torcerò sulla terra, ma non per questo potrò diventare una lieta e disciplinata formica. - Margherita Guidacci -