domenica 17 dicembre 2023

BAMBINELLO 2023

 


 Osannavano

il piccolo Dio

povero

le antiche stelle

e nel corrusco cielo

e fra i pastori

grande

era la Festa

che divideva il Tempo

Ma oggi

nuove luminarie

coprono il buio

e il dolore

provocato dalle guerre

volute dagli uomini stolti

E mentre

si ricorda

il piccolo Dio

 povero

gli Erodi del nostro tempo

nella loro illusoria sete di potere

rinnovano

la strage degli innocenti

Ma Lui

vestito di Amore

 rinasce

viene ucciso

risorge

e perdona.


- Giovanna Giordani -

 

sabato 2 dicembre 2023

CHE IO SAPPIA

 


Che io sappia

tre sono coloro

che dalla morte

sono resuscitati:

uno è Lazzaro

che non ha lasciato

notizie dell’esperienza

il secondo è Gesù

il grandissimo

che ha insegnato agli uomini

l’Amore

e il terzo,  di cui parlano certi testi antichi

è Tantalo, il malefico

che non c’era proprio bisogno

di farlo riemergere dagli inferi

dato che sulla terra

già erano abbondanti  gli alberi del male

e ancora oggi

hanno radici profonde

in molti umani


- Giovanna Giordani -



martedì 31 ottobre 2023

SENZA POLVERE SENZA PESO (Mariangela Gualtieri)

 Preghiamo

Ancora

Ancora e ancora.

Sì.

Chi preghiamo.

Non so.

Non importa. Qualcuno che ascolta c'è sempre.

Qualcuno che prende su e sistema. 

Fiutate questa mia preghiera e arrotatela fino al suo taglio.

Arrotate anche me. Cari emissari d'ogni guarigione.

Cari esattori celesti. Abbiamo già pagato tanto.

E non siamo migliori. Punto.

Fateci migliori. Punto.

In questo cantoncino di terra

non abbiamo difensori.

In questo centrino smagliato che orbita

non ci sono piloti.

Le barre di comando sono scassate.

Hanno ruggine e fango.

Dove siete? Avete voce?

Intercettateci ancora.


- Mariangela Gualtieri -


venerdì 27 ottobre 2023

QUANDO UN FIORE MUORE

 


(a tutte le piccole  e grandi vittime 

 delle guerre e della violenza )


Quando un fiore
muore
le parole si disperdono
tremanti
in sommessi balbettii
Tracciano segni
esangui
barcollano
non trovano appigli
e cadono
disciogliendosi
mute
nelle lacrime

Giovanna Giordani


domenica 24 settembre 2023

È TEMPO DI RIPORRE L’ESTATE

 


È tempo
di riporre l’estate
nei cassetti
l’ha deciso il sole
e il vento di maestrale

Qui
a lungo non può stare
la bella stagione
e nuovi brividi
percorrono la terra
rassegnata 

Ogni foglia
ogni arbusto
ogni creatura
 implora
i deboli raggi fuggitivi
a rimanere
ma inascoltata resta
la preghiera

Regala ombre
ancora
il sole da lontano
ma senza più calore
e il cielo ora s’appresta
a respirare
piano.

 Giovanna Giordani


mercoledì 6 settembre 2023

IL SOLDATO

 


Ero un uomo

ora sono un numero

ma non so quale

Quando vi diranno

che ne sono stati uccisi

sessantamila o centomila o un milione

io sono in quel numero

Ed è un peccato

credetemi

per un uomo

ridursi a un numero

di un’operazione

il cui risultato

non potrà mai vedere

 

Giovanna Giordani


domenica 30 luglio 2023

LA VECCHIA STAZIONE

 


Il titolo dell’articolo di giornale era inequivocabile: La casetta della vecchia stazione ferroviaria prossimamente sarà demolita .

Elisa fissò come  ipnotizzata la foto che accompagnava l’articolo.

Certo, era la vecchia sala d’attesa della piccola stazione ormai in disuso da tanto tempo. La porta dalla quale si accedeva alla pensilina era rigorosamente chiusa e dai suoi vetri filtrava una luce bianca che impediva la visuale oltre gli stessi. - Era la luce del mattino - pensò Elisa, poiché l’accesso ai binari era a est. Cercò con lo sguardo le vecchie panchine. Erano lì,  accarezzate dai raggi di quella luce mattutina che sembrava consolarle della solitudine che le aveva colpite. E poi, ecco la mensola della biglietteria, con lo sportello in legno abbassato come il broncio di un bambino offeso. Elisa volse lo sguardo alle pareti. La bacheca degli orari mostrava gli angoli cadenti dei fogli ingialliti, come petali di fiori appassiti. A lato della bacheca si poteva notare la porta che portava all’ufficio del capo stazione, ineluttabilmente chiusa. In quella stanza il tempo si era fermato. Lo dimostravano gli arredi fuori moda nonché i modelli datati delle porte. Il tutto imbevuto dalla percezione di un silenzio inesorabile.

-       Verrà demolita – ripeté a bassa voce Elisa. E una punta di tristezza salì lentamente da qualche angolo remoto della sua anima.

Quante volte si era seduta su quelle panchine, quando, giovinetta, attendeva il treno che la portava al lavoro in città. Già, perché quella era una stazioncina di paese dove, per i soliti motivi economici, già da qualche anno era stato deciso che i treni non avrebbero mai più effettuato la fermata.

I ricordi affioravano prepotenti nella mente di Elisa. Allora era giovane e la vita era piena di promesse. - Tutto cambia, tutto finisce.  Anche questa - disse tra sé - anche questa non ci sarà più -.

Elisa passò in rassegna i suoi giovani compagni di viaggio di un tempo. Come lei, obbedienti al destino di lavoratori precoci, pieni di speranze e sogni nel cassetto. Si erano autosoprannominati “La compagnia del treno”. Mezzi addormentati e taciturni al mattino, quando ritornavano dopo la giornata di lavoro, formavano un bel gruppo ciarliero e spensierato. Quanti anni erano trascorsi da allora. Chissà se ogni tanto pensavano ancora a quel periodo della loro giovinezza. Ormai ognuno aveva seguito il destino che la vita gli aveva preparato.

-       “La compagnia del treno” non c’è più – si disse Elisa.

Osservò ancora insistentemente la fotografia di quella saletta d’attesa. Le panchine vuote, la biglietteria chiusa in un suo dignitoso silenzio, la bacheca impolverata.

Quanta gente era passata di lì, quanti sguardi distratti o frettolosi avevano attraversato quel piccolo spazio di mondo. Quanti pensieri avevano sostato nell’aria di quell’angusta stanzetta, in attesa che  il treno arrivasse.  

Era successo anche un gravissimo incidente. Un’anziana passeggera aveva perso la vita investita dal treno mentre attraversava i binari e non si era mai capito come era potuto succedere.

-          Poverina - pensò Elisa - ormai non si ricorda più nessuno di lei. Solo questa vecchia stazione sa la verità. E fra poco anche questa sarà spazzata via. Non è giusto -.

 Fissò la porta dai vetri imbiancati da quella luce accecante.

Elisa si rese conto che lo smantellamento di quell’edificio significava per lei come radere al suolo una parte della sua vita. Sapeva benissimo che nulla è eterno di ciò che ci circonda e tante costruzioni erano state abbattute e sostituite da altre più moderne e funzionali. Bisognava accettare tutto questo. Eppure…- non è giusto - ripeteva a se stessa. Ma all’improvviso qualcosa s’illuminò nella sua mente. Prese le forbici dal cassetto e iniziò a ritagliare dal giornale quella foto che tanto l’aveva colpita. - Questa rimarrà con me - si disse e la portò nella scatola dove custodiva articoli di giornale e altre foto che la interessavano.

La guardò intensamente e le parlò come se quella avesse potuto sentire: - eccoti qui, starai vicino a me e mi racconterai tutto quello che sai. Tu parlerai piano piano e io scriverò. –

Poi Elisa si mise al pc e cominciò a ticchettare sui tasti:

La ragazza arrivò alla stazione trafelata. Il bigliettaio la tranquillizzò dicendo che quel mattino il treno sarebbe arrivato in ritardo di 10 minuti. Si guardò intorno con un sospiro di sollievo mentre un ragazzo alto e slanciato la stava guardando sorridendo: - ciao – le disse - ho avuto la stessa fortuna anch’io questa mattina –

La ragazza ricambiò il sorriso e si sedette esausta sulla panchina. – Ogni tanto i ritardi sono una manna – rispose. Sorrisero entrambi e, appena la ragazza si riebbe dal fiatone, si alzò e si diressero ambedue fuori dalla sala d’attesa verso la pensilina dove, in lontananza,  il treno annunciava il suo arrivo con quel suo fischio inconfondibile…

- Giovanna Giordani

domenica 23 luglio 2023

LE LUCCIOLE PREMUROSE

 


Era una notte scura scura

e una fatina aveva paura

alla sua casa voleva tornare

ma la via non riusciva a trovare

 

Una lucciola che passava

vide la fata che tremava

e avvicinandosi premurosa

illuminò presto ogni cosa

 

Poi sopraggiunsero le sorelle

luccicanti come le stelle

così la strada fu illuminata

e alla sua casa giunse la fata


- Giovanna Giordani - 

mercoledì 12 luglio 2023

I GIRASOLI DI KIEV (Erin Litteken)

 




Per chi volesse conoscere ciò che il popolo ucraino ha subìto durante il regime di Stalin negli anni trenta del Novecento,  il libro “I girasoli di Kiev” di Erin Litteken può essere un valido aiuto.

Un romanzo che, attraverso le vicende di una famiglia ucraina, ci fa entrare nell’orribile realtà dell’Holodomor. Far morire milioni di persone di fame lasciando marcire il grano nei depositi, penso che sia uno dei peggiori crimini contro l’umanità.

E tutto questo in nome di una ignobile e vile  ideologia chiamata “collettivizzazione” dei prodotti della terra. Ma di collettivo c’era solo la morte di gente semplice alla quale era stata tolta l’unica fonte di sostentamento rappresentata dal lavoro contadino.

Il regime comandava loro di lavorare e produrre senza la possibilità di godere dei frutti delle loro fatiche. Chi cercava di opporsi a questa ignobile prepotenza veniva regolarmente ucciso.

Alcuni di quei pochi sopravvissuti a questo sterminio hanno trovato rifugio all’estero, principalmente in America,  dove hanno potuto rifarsi una vita, cercando di tenere a bada i tristi ricordi degli orrori subiti nella loro amata terra Ucraina.

L’autrice di questo bellissimo romanzo-testimonianza è americana ma ha origini ucraine e ciò che scrive non è pura invenzione bensì  trascrizione di realtà raccontate da chi le aveva vissute sulla propria pelle.

L’asservimento al regime, le crudeltà perpetrate su un popolo inerme e indifeso non potranno mai essere dimenticate da chi è riuscito a sopravvivere.  Si capisce così come, con l’avvento dell’assurda e crudele invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022, questo popolo, fiero e coraggioso, che a fatica era riuscito a rendersi indipendente e autonomo, ora cerchi di lottare con tutte le sue forze per non sottostare nuovamente al regime dittatoriale russo.

“I girasoli di Kiev” l’ho preso a prestito presso la biblioteca, ma mi è sembrato così vero e interessante che lo voglio acquistare per tenerlo fra i miei preferiti.

È chiaro quindi che ne consiglio vivamente la lettura.  

Tanti crimini sono stati compiuti da certi “uomini” che si credevano immortali per poter dominare il mondo ed è triste assistere anche ai giorni nostri a violenze inaudite sui propri simili.

Fin dagli anni della mia giovinezza, “all’apparir del vero”, nella mia piccola mente mi è sembrato di poter sostenere che la guerra è il più alto grado della stupidità umana. E credo proprio che non cambierò mai idea.

 Giovanna Giordani


sabato 1 luglio 2023

LA TUA ASSENZA


 

Nella prigione

della tua assenza

impongo ai miei pensieri

di tacere

e mi soffermo

ad agognare

la libertà incosciente

dell'alcione

che nulla sa

delle ferite inferte 

alle stanze abbandonate

nonché delle inferriate

alle finestre

che impauriscono la luce.


- Giovanna Giordani -

lunedì 19 giugno 2023

L'ARRIVO

E finalmente arrivò.

Il suo sguardo lucente

splendeva di promesse

Avvolta in vesti colorate

ricamate d’oro e d’argento

avanzava elegante e maestosa

in un tripudio di applausi

La sua voce era un canto

sempre nuovo

ammaliante

E quando il sole le offrì il suo trono

sorrise

Era l’estate.


- Giovanna Giordani - 





giovedì 18 maggio 2023

RONDò VENEZIANO

 


Saltellano le note fra le calli

rincorrendosi  vivide di brio

inventano sull'onde nuovi balli

e di violini s’ode il mormorio

 

Da lontano una corsa di cavalli

fa risuonar allegro scalpiccio

nella notte risplendono cristalli

di stelle sempre più vicine a Dio

 

Ancorate le gondole in laguna

cullan segreti e sogni millenari

custoditi nei regni della luna

 

Venezia di sicuro non ha pari

sorger dall'acque fu la sua fortuna

giungon per lei dai più lontani mari.



- Giovanna Giordani -


lunedì 15 maggio 2023

SERA

 




Nel suo abito cangiante

attraversa  il cielo

e poi, serena

s’addormenta

- Giovanna Giordani - 

sabato 8 aprile 2023

BUONA PASQUA AL MONDO

 

 

È Pasqua

gioite

Ma come?

Al mondo c’è troppo dolore

Ma oggi risorto è il Signore

Lo dicono in coro campane

vicine e lontane

lo dicono i fiori

i trilli fra i rami

e i zampilli dalle fontane

È  Pasqua!

È risorto l’Amore

nei cuori fecondi

di pace e bontà

 là

rivivrà.

Giovanna Giordani -

mercoledì 5 aprile 2023

GUERRA (Viavian Lamarque)

 Oh di nuovo.

Un Paese in dolore

tanti Paesi in dolore

tutti sono in dolore.

Solo i fiori oggi sono in fiore


- Vivian Lamarque - 

sabato 18 marzo 2023

PICCOLA FIABA DELLA VIRTÙ

 


Avvolta nel suo candido mantello

avanzava pensosa la virtù

abbandonato aveva il suo castello

dove ormai non poteva viver più

 

La ricchezza vinceva ogni duello

e d’arroganza si copria vieppiù

la povertà in cerca di un ostello

fuggir volea da quella schiavitù

 

Lungo il sentiero in mezzo alla vallata

una gran luce apparve all’improvviso

ché la virtù ne restò incantata

 

Capì che finalmente era arrivata

dove ogni cuore era d’amor intriso

e ogni cosa in oro avea mutata

- Giovanna Giordani -

martedì 7 marzo 2023

LE MADRI DEI SOLDATI

 

PER L’ODIERNA GIORNATA DELLA DONNA 




vorrei ricordare le donne e le bambine uccise nelle guerre

nonché le vittime di femminicidio

e poi le donne private di ogni diritto e libertà

le  migranti…

Visto poi quanto succede nella nostra epoca “evoluta” , dedico questa giornata a


Le madri dei soldati

uccisi nelle guerre

hanno lacrime di perla

e cuori spezzati

che nessuna medaglia

potrà consolare, né guarire

Nessun uomo di Stato

degno di questo nome

dovrebbe avere il diritto

di mandare i loro figli

ad aggredire, a  uccidere

e a morire

Giovanna Giordani






venerdì 24 febbraio 2023

24 FEBBRAIO 2022

 

 


Di quel giorno

ricordo

una giovane mamma disperata

mentre corre all’ospedale

col suo bimbo morente

fra le braccia

colpito dalle bombe.

Ricordo

una giovane coppia

scampata anni or sono

al disastro di Chernobyl

e ora morta  sotto i  bombardamenti

Ricordo l’uccisione

di giornalisti durante il loro lavoro  

e poi ricordo

tanto altro indicibile orrore

a cui abbiamo assistito

durante tutto l’anno

con dolore e stupore

Era l’inizio

di una “operazione  speciale”

che ancora continua a sterminare

e a fare male

Giovanna Giordani

domenica 19 febbraio 2023

FORZA LIBERTÀ


 

-          A tutti i popoli privati della libertà e vittime della violenza

 

Il demonio sa come adescare le sue prede

ne conosce gl’infimi desideri  e gode

nel promettere agli stolti domini ed ori

Allora può accadere

che in tanti e troppi debbano morire

per pochi che bramano il potere

Ma non per tutti è destino di perire

Taluni ingaggiano duelli ad armi pari

e con il fido trascorrere del tempo

la libertà sventolerà il suo drappo

vincente sugli inganni

e i nefandi delitti dei tiranni.


- Giovanna Giordani

martedì 14 febbraio 2023

giovedì 19 gennaio 2023

NOI CHE RIPUDIAMO LA GUERRA

 

Noi che non vogliamo la guerra

nessuna guerra

noi che odiamo la guerra

noi che al momento non ci tocca

ma, a quanto sembra, la pace non è scontata

la storia non insegna

Noi che contro la guerra

possiamo usare solo le parole

come Erasmo da Rotterdam

perché nessuno ci ascolta?

Noi che siamo il popolo inerme

che usa le parole come frecce

verso  cuori di pietra

su cui rimbalzano sconfitte

Noi che sappiamo di essere dalla parte giusta

e ne siamo fieri

contro la guerra

contro ogni violenza

contro ogni prevaricazione

contro ogni prepotenza

contro ogni

disumanità

unitevi a noi

che amiamo la pace

e la felicità

 

-          Giovanna Giordani  -


giovedì 5 gennaio 2023

TUTTA LA VITA DENTRO

 



Tutta la vita dentro

nell’anima che parla

col linguaggio dei ricordi

in un incanto

osservo il ciliegio nel campo

che attende

la nuova primavera

- Giovanna Giordani -

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