sabato 26 dicembre 2020

TI, COSSA'NDISET SIOREDIO

 

Poesia in dialetto trentino


Ti, còssa’ndiset, Sioredio,

se ‘sto Nadàl l'alber el fago dentro de mi

e ghe taco su, envèze che i frònzoi de oro,
i nomi de tuti i me amizi?
Quei vizini e quei lontani,
quei che vedo tuti i dì e quei che no vedo quasi mai,
quei che ricordo sempre e quei che ogni tant me desméntego,
quei che, senza volerlo, i m’ha pesta ipèi
e quei che, senza volerlo, ho fat enrabiar,
quei dei momenti difizili e quei de le ore spensierade
i me amizi fioi de nissùn e i me amizi importanti…
‘nsoma, i nomi de tuti quei che è passa ‘n la me vita.
El deve esser stàifo,’sto alber, Sioredio,
co le radis fonde, perché tuti quei nomi
i resta ben empiantadi en tei cor e ‘n tei destràni
n’alber coi rami grandi, perché altri nomi,
vegnudi da tut el mondo,
i pòda meterse ensèma a quei che gh’è zà.
N’àìber che faga ‘na bela ombra,
endò fermarse, ogni tant,
perché l’Amicizia la sia en moment de pòlsa,
su sta strada del tèmp sempre pù erta.
Cossa ‘n diset, Sioredio?

- Roberto Moggio -



Traduzione:

Tu, cosa ne dici Signore Dio
se questo Natale l'albero lo faccio dentro di me
e ci appendo, al posto dei fronzoli dorati,
i nomi di tutti i miei amici'
Quelli vicini e quelli lontani
quelli che vedo tutti i giorni e quelli che non vedo quasi mai
quelli che ricordo sempre e quelli che ogni tanto mi dimentico
quelli che, senza volerlo, mi hanno offeso
e quelli che, senza volerlo, ho fatto arrabbiare
quelli dei momenti difficili e quelli delle ore spensierate
i miei amici semplici e quelli un po' più in vista
insomma i nomi di tutti quelli che ho conosciuto nella mia vita

Deve essere solido, questo albero, Signore Dio
con profonde radici perché tutti quei nomi
rimangano fissi nei cuori e nelle nostalgie
Un albero con grandi rami, perché altri nomi
arrivati da tutto il mondo
possano aggiungersi a quelli che ci sono già.
Un albero che faccia una bella ombra
alla quale riposarsi ogni tanto
perché l'Amicizia sia un momento di riposo
su questa strada del tempo sempre più in salita

Cosa ne dici Signore Dio?




venerdì 25 dicembre 2020

STILLE NACHT

La chiesetta di Oberndorf in  Austria che ha dato i natali a Stille Nacht nel 1818




giovedì 24 dicembre 2020

IL GIORNO DI NATALE




È così bello il giorno di Natale!

Così buono, così speciale!

Ah se durasse fino al prossimo Natale!

- Giovanna Giordani - 

domenica 6 dicembre 2020

DICEMBRE

 Dedicata a tutte le anime belle  che ho conosciuto

e che conosco 

DICEMBRE

 

Dicembre sopraggiunge all’improvviso

accarezzando i campi infreddoliti

con  le sue lunghe dita affusolate

lasciando freschi baci sopra il viso

 

Ha camminato tanto ed è un po’ stanco

si sdraia in un giardino che l’attende

e osserva  quieto  il  lento nevicare

sui rami nudi protesi verso il cielo

 

Nel mondo gli regalan tante luci

per dargli un po’ di gioia e di calore

ma lui aspetta fiducioso e tace

finché non sente gli angeli cantare

 

da una lontana grotta illuminata

dove l’accoglie una famiglia buona

con un bimbo gioioso appena nato

a cui s’inchina compiaciuto e grato

 

e unendosi alle voci dei cantori

intona i più bei cantici d’amore


- Giovanna Giordani - 





 

sabato 21 novembre 2020

NOVEMBRE

 



Luccicanti al sole

le ultime foglie gialle del ciliegio

si dondolano

come monete d’oro

in attesa di cadere

sul  campo

dei miracoli


- Giovanna Giordani -

mercoledì 11 novembre 2020

lunedì 2 novembre 2020

CIAO GIGI, GRAZIE

GRANDISSIMO GIGI PROIETTI



 

MIEI CARI CHE SIETE ANDATI

 (La mancanza è la più forte presenza che si possa sentire)


Sembrava

ma alla fine

non siete andati  

tanto lontano

 

Siete rimasti qui vicino

ed io vi vedo

 passeggiare nella mente

a volte da soli

a volte in compagnia

andate e venite

ed io vi parlo

come quasi  fosse niente

il  morso

della nostalgia

 

-        Giovanna Giordani -

 

giovedì 22 ottobre 2020

LEGGENDO POESIE ALLE QUATTRO DEL MATTINO (Franca Canapini)



Apro i libri di poesia 
nel silenzio delle case
tra le luci dei lampioni _____fioche
sotto stelle sparse _______ a manciate

Sfoglio libri di poesia
alle quattro del mattino
nel  tepore della casa
al sicuro tra le cose _______chiusa

Leggo poesie nuove
incurante di perdere
me stessa, il tempo e il luogo
E’ forse un passatempo assurdo
un’evasione dalla noia
un privilegio da pensionata?
O forse mi spinge il desiderio
di pescare con le reti del cuore
nei  fondali chiari/oscuri delle anime?
Passeggio coi poeti _______mano nella mano
li conduco/mi conducono
ci osserviamo/ci troviamo

  -      Franca Canapini -

mercoledì 7 ottobre 2020

NEL BOSCO D'AUTUNNO

 


 

Il ruscello che canta a squarciagola

come un bimbo felice

nel silenzio del tempio

 

Il sentiero che sa di tutti i passi

e conduce nel regno silvano

dai cangianti colori

 che dispensa aromi

graditi agli dei

e agli umani

 

I pensieri  presi al laccio

dagli incantesimi

 

Nel bosco d’autunno

avvolto nel suo mantello di nebbia

si aggira di sicuro un mago

buono

 

-          Giovanna Giordani    -





domenica 20 settembre 2020

VOLTEGGIAMO

 



Plasmati dal dolore

vestiti di illusioni

volteggiamo sulla vita

e i suoi tranelli

inseguendo la gioia

come farfalle


- Giovanna Giordani

domenica 13 settembre 2020

EPPURE (Graziella Cappelli)




 Non ho

soldi in tasca

né mani sante

per guarire

le piaghe della Terra.


Eppure...

il mio cuore

è un'arca

che accoglie

tutti gli esseri

maltrattati

mentre 

le braccia

impotenti

vorrebbero

cullare il Mondo.


- Graziella Cappelli -

(Da "Nel palazzo dell'omra" . Ibiskos Editrice Risolo)

martedì 8 settembre 2020

GRAZIELLA

Graziella Cappelli è scomparsa

Empoli perde la sua poetessa




Ha perso il sorriso oggi il sole, Graziella.

Mi mancherai tanto tanto tanto e poi ancora tanto.

Mi mancherà la tua squisita umanità, la tua sete di giustizia,  la tua anima bella.

Ringrazio la poesia che ci ha fatto conoscere. Brillerai sempre nel mio cuore.

Ciao Graziella


martedì 18 agosto 2020

AGOSTO

 


Eterno è l'impero

di re sole

che vide anche

gli splendori

dell'umano Augusto


Ogni creatura

a modo suo

lo acclama

e vive l’attimo

del prodigio

rinnovato


-       -   Giovanna Giordani    -


domenica 2 agosto 2020

VERSO LA POESIA ALLA RICERCA DI SENSO (M.C.L.)






RECENSIONE AL SAGGIO  DI  MARIA CARMEN LAMA

 

VERSO LA POESIA ALLA RICERCA DI SENSO

 

Per coloro che sono sensibili al mondo della poesia, penso che il saggio di Maria Carmen Lama dal titolo Verso la poesia alla ricerca di senso  possa essere un interessante nonché gradevole  contributo. Di piacevole lettura, colto, ma non pedante affronta i vari aspetti attinenti all’arte poetica. Che sia nato da un grande amore per tale forma d’arte, credo sia fuori dubbio in quanto, secondo il mio semplice parere di lettrice, lo si percepisce dall’inizio alla fine poiché di questo amore ne è attraversato come da una delicata musica di sottofondo.

 

Poetessa lei pure, l’autrice traccia a grandi linee il percorso evolutivo dell’arte poetica partendo con la citazione del trattato di Orazio Ars poetica, caposaldo per i costruttori di versi,  per poi ripartire dalla poesia del diciottesimo secolo e dai suoi principali autori.

 

Il saggio si divide in due parti, comprensive rispettivamente di  tre  e due capitoli.

Nella prima parte vengono riprese le prime parole del titolo Verso la poesia e i relativi  tre capitoli affrontano le varie tematiche ad essa correlate e cioè il fascino, il mistero, l’affinità ed unità fra poesia e filosofia,  nonché sul perché si scrive.

La parte seconda del saggio affronta l’ultima parte del titolo e cioè Alla ricerca del senso con la presentazione di grandi poeti dell’800-900 e di poeti contemporanei indicati nei rispettivi due capitoli.

Riprendendo quindi dall’Ars poetica ci viene offerto dalla scrittrice una valida sintesi del famoso trattato che continua a sfidare i secoli per la sua utilità per chi desidera approfondire la conoscenza dell’arte del comporre versi poetici. 

Possiamo leggere poi l’evoluzione avvenuta nel tempo riguardo al concetto di poesia  e alle varie modalità di espressione della stessa.

Oltrepassando un gran numero di secoli dai tempi di Orazio,  l’autrice ci porta direttamente al diciottesimo nel quale si cerca di approfondire e analizzare ulteriormente cosa significhi realmente “poesia”. E qui ci viene indicato il pensiero di alcuni grandi del periodo, a cominciare da Giuseppe Parini secondo il quale la poesia è innanzitutto: l’arte di imitare o di dipingere in versi le cose in modo che sien mossi gli affetti di chi legge od ascolta, acciocché ne nasca diletto. Questo è il principal  fine della poesia, e di qui ha avuto cominciamento.

Successivamente non può certo mancare il riferimento a Giacomo Leopardi che, con il suo famoso Discorso di un italiano sopra la poesia romantica,  prende posizione in merito all’evolversi del pensiero riguardante la nascita della poesia, asserendo nel suo trattato che i romantici si sforzano di sviare il più che possono la poesia dal commercio coi sensi, per li quali è nata e vivrà finattantoché sarà poesia, e di farla praticare coll’intelletto, e trascinarla dal visibile all’invisibile e dalle cose alle idee, e trasmutarla da materiale e fantastica e corporale che era, in metafisica e ragionevole e spirituale

Si sa che successivamente Leopardi riconoscerà anche nella poesia romantica alcune caratteristiche  non in contrasto con  il classicismo in cui si era formato culturalmente.

E sarà pure egli stesso l’antesignano della rottura degli schemi metrici che fino ad allora erano peculiari dei componimenti poetici.

Maria Carmen Lama non tralascia inoltre di indicare le varie correnti che hanno attraversato il mondo della poesia dal diciottesimo secolo ad oggi, a  partire dal simbolismo francese al trascendentalismo americano analizzando la poetica dei vari rappresentanti sia stranieri che italiani.

Quanto mai interessante è il secondo capitolo Poesia e Filosofia – Ricerca di Unità in cui l’autrice cerca appunto il filo che unisce l’arte poetica alla scienza filosofica ritenute spesso due mondi inconciliabili fra loro.

Nella sua ricerca si avvale del pensiero della filosofa spagnola Maria Zambrano la quale, superando schemi filosofici collaudati e statici nel tempo, cerca vie nuove di pensiero che tengano conto di altre “esistenze” come la poesia che, pur non facendo parte di una disciplina come lo è la filosofia, possono aiutare ad ampliare e comprendere sempre più i vari aspetti che caratterizzano il mistero del vivere.

La prima forma di scissione tra filosofia e poesia, nelle sue ricerche, Zambrano la trova nella Repubblica di Platone il quale è decisamente a favore del pensiero raziocinante che considera la poesia come qualcosa di vago e inconsistente e pertanto estraneo alla  filosofia. La filosofa non è per niente d’accordo con tale  pensiero in quanto ella crede che poesia e filosofia siano essenziali l’una all’altra per aprire nuove strade al mondo della conoscenza.

Nelle sue argomentazioni Platone sostiene che la poesia è inconciliabile con l’etica nonché con la mistica. Ma c’è una parola che sembra unificare e contenere in sé divino ed umano ed è proprio la parola “amore”.

Carmen Lama ci fa conoscere così il pensiero a cui è pervenuta Zambrano dopo le disquisizioni di Platone:

grazie al platonismo l’amore ha potuto elevarsi a categoria intellettuale e sociale. Si è potuto amare senza che questo costituisse qualcosa di scandaloso. Grazie alla salvazione dell’amore, la poesia ha potuto sopravvivere all’interno della cultura ascetica del cristianesimo.

Riguardo poi alla domanda Poesia è pensiero? Ecco cosa risponde la nostra Carmen Lama:

Personalmente, sostengo l’idea che le nostre riflessioni sulla poesia e sulla ricerca della sua integrazione col pensiero dovrebbero tener conto, oltre che delle valide ragioni discusse e afferenti al pensiero della Zambrano, anche delle idee espresse, nel tempo, dai più grandi poeti: tra questi, in particolare, dallo stesso Valery, e inoltre soprattutto, da quei poeti che hanno saputo pensare poeticamente con risultati davvero eccezionali. Luzi e Montale, ad esempio, ma anche il nostro grande Ungaretti, il cui ermetismo è una modalità espressiva solo apparentemente difficile, ma le cui poesie vivono di una profondità di pensiero (che fa vibrare mente, anima, corpo e cuore), prima e più ancora che delle immagini poetiche in visibile affiorare dai versi, in modo inaspettato.

 

La seconda parte di questo bel saggio è caratterizzata dal commento con cui l’ autrice arricchisce poesie di grandi autori (Emily Dickinson, Mario Luzi, Eugenio Montale, Pablo Neruda, Antonia Pozzi) nonché di autori emergenti che l’hanno particolarmente affascinata (Elia Belculfinè, Cristina Bove, Silvano Conti, Renzo Montagnoli, Giovanni Sciacovelli, Valentino Vitali, Aurelio Zucchi).

Ci regala infine qualche suo testo poetico personale da cui possiamo capire come la poesia sia una sua importante compagna di vita.

Ne trascrivo un breve esempio dal titolo O le parole :

 

Non sanno dire niente le parole.

 

Ci sono invisibili momenti

in punti indefinibili del cuore

del tutto indecidibili, indicibili.

 

O le parole non dette

sono questi momenti.

 

Devo dire inoltre che il saggio è supportato da una abbondante bibliografia la cui lettura può essere quanto mai interessante per approfondire ulteriormente i vari argomenti. E pure la consultazione dei vari siti internet citati potrà donare dei momenti di arricchimento personale.

Concludo dicendo che la lettura di questo libro sarebbe quanto mai consigliabile, oltreché agli amanti della poesia, agli studenti delle scuole superiori, ma anche delle università, perché, a mio semplice parere, potrebbe essere un valido aiuto per i giovani, (così in balia delle tecnologie della nostra moderna società), a non sottovalutare e a non rimanere lontani da questa forma di espressione che, se accolta in modo fecondo, potrebbe offrire  grande appagamento alla loro anima.

Leggere e scrivere poesia è un antidoto alla solitudine, è magica condivisione, è bellezza.

Da parte mia questo libro sarà sempre una piacevole ed utile lettura che terrò sempre a portata di mano.

 

Giovanna Giordani

 

 


 

 

 

 

 

 

 


sabato 1 agosto 2020

E' QUESTO UN POSTO




"Felice chi ha potuto investigare le cause delle cose e mettere sotto i piedi le paure tutte, il fato inesorabile, il risuonare dell'avido Acheronte. Fortunato anche colui che conosce gli dei agricoli, Pan e il vecchio Silvano e le Ninfe sorelle. Quell'uomo non lo possono piegare né i fasci popolari né la porpora dei re, la discordia che inquieta i fratelli sleali o i Daci che calano dal Danubio, non le vicende di Roma e i regni condannati alla distruzione...I frutti portati dai rami, prodotti volentieri e spontaneamente dalle sue campagne, se li raccoglie: nulla sa delle leggi di ferro, dei deliri del foro, dei pubblici archivi" (Virgilio, Georgiche)



E' questo un posto 
dove si sta bene
i giorni si avvicendano sereni
le notti han poche luci
un po' di luna
e qualche lucciola 
che  ama civettar
con le falene.
Si impara il lavorio
delle formiche
e delle apine
loro degne amiche
Si ascoltano i discorsi
dei "saltamartini"
 i richiami dei grilli
e gli infiniti cori 
che  giungono dai pini
E' questo un posto
dove si sta bene
tutto vive all'unisono
in  armonia ancestrale 
che non conosce il male
non giudica 
e sa della vita
quanto vale

- Giovanna Giordani 

mercoledì 29 luglio 2020

NON FUGGIRE



Non fuggire,
ascoltala.
Lei
è nata
con te,
piccola luce,
là,
in fondo alla tua anima.
E' fragile,
timida,
ma la sua voce
è un canto
che accarezza
l'infinito.
Non fuggire,
ascoltala.
Magico
sarà quel momento
in cui udrai le sue parole
poiché esse
sono leggere
come ali di farfalla,
abbaglianti
come lampi nel cielo,
nuove
come un fiore che nasce,
stupefacenti
come il rosa dei tramonti,
dolci
come l'acqua del ruscelli,
tenere
come il sorriso di una madre,
forti
come le braccia di un padre,
struggenti
come il tremore di una mano,
innocenti
come gli occhi di un bambino.
Non fuggire,
ascoltala.
Sarà luce sulla tua via,
sarà la tua fedele compagnia,
il suo nome è Poesia.

- Giovanna Giordani -

mercoledì 22 luglio 2020

I RODODENDRI




Alle prime carezze del sole
arrossiscono di piacere
lassù fra i monti
i rododendri

- Giovanna Giordani -





Dove puoi vedere lo spettacolo dei rododendri in fiore in Val di Non

venerdì 10 luglio 2020

IL GIARDINO GALANTE






C’era un giardino tutto fiorito
che sorrideva divertito
quando qualcuno lo ammirava
e al suo profumo si estasiava

C’erano gigli, calle e rose
per non parlare delle mimose
e poi gladìoli, iris e viole
le margherite e un girasole

C’era un’ortensia gigantesca
che se ne stava fresca fresca
ombreggiata fra i muretti
ad osservare i bei  mughetti

C’erano pure i fiordalisi
dai colori assai decisi
e i papaveri sgargianti
salutavano i passanti

Non mancavano i gerani
e nemmeno i tulipani
poi assieme al gelsomino
a chi entrava nel giardino
facean tutti un bell’inchino

- Giovanna Giordani -

mercoledì 10 giugno 2020

IL VOLTO DEL SILENZIO





Il volto del silenzio
ha labbra chiuse
ed occhi grandi
pesanti di pensieri

Il volto del silenzio
è un cielo terso
un mare calmo
un lago, un monte
il volo solitario
di un'aquila reale

Il volto del silenzio
è senza tempo
e mai saprà spiegare
tutta la luce
che gli brucia dentro.


- Giovanna Giordani - 

domenica 17 maggio 2020

NOI







Cullati dal tempo
ci abbandoniamo alla vita
e al suo cielo mutevole
dove guardiamo gli uccelli volare
come gli angeli

- Giovanna Giordani



sabato 2 maggio 2020

PREGHIERA





Ma quando
erediteranno la terra
Signore
i miti
e i puri di cuore?

- Giovanna Giordani -

mercoledì 15 aprile 2020

sabato 11 aprile 2020

Don McLean - Vincent ( Starry, Starry Night) With Lyrics





Starry, starry night
Notte piena di stelle
Paint your palette blue and gray
colora la tua tavolozza di blu e grigio
Look out on a summer's day
guarda fuori a una giornata d'estate
With eyes that know the darkness in my soul
con occhi che conoscono l'oscurità della mia anima
Shadows on the hills
Ombre sulle colline
Sketch the trees and the daffodils
Disegna gli alberi e i narcisi
Catch the breeze and the winter chills
cattura la brezza e il gelo dell'inverno
In colors on the snowy linen land
a colori sull'innevata terra di lino
Now I understand
Ora capisco
What you tried to say to me
cosa cercavi di dirmi
And how you suffered for your sanity
quanto hai sofferto per la tua sanità mentale
And how you tried to set them free
come hai provato a liberarli
They would not listen, they did not know how
loro non ti davano retta, non sapevano come fare
Perhaps they'll listen now
forse ti ascolteranno adesso
Starry, starry night
Notte piena di stelle
Flaming flowers that brightly blaze
fiori ardenti che risplendono allegramente
Swirling clouds in violet haze
nuvole vorticose nella foschia viola
Reflect in Vincent's eyes of china blue
che riflettono gli occhi di porcellana blu di Vincent
Colors changing hue
Colori che cambiano tonalità
Morning fields of amber grain
campi mattutini di grano color ambra
Weathered faces lined in pain
facce segnate dalle intemperie allineate nel dolore
Are soothed beneath the artist's loving hand
sono confortati sotto le amorevoli mani dell'artista
Now I understand
Ora capisco
What you tried to say to me
cosa cercavi di dirmi
And how you suffered for your sanity
quanto hai sofferto per la tua sanità mentale
And how you tried to set them free
come hai provato a liberarli
They would not listen, they did not know how
loro non ti davano retta, non sapevano come fare
Perhaps they'll listen now
forse ti ascolteranno adesso
For they could not love you
Perché loro non ti riuscivano ad amare
Still, your love was true
ma pure il tuo amore era vero
And when no hope is left inside
e quando non ci fu più speranza
On that starry starry night
in quella notte piena di stelle
You took your life as lovers often do
ti sei tolto la vita, come fanno spesso gli innamorati
But I could have told you Vincent
Ma io te l'avrei potuto dire, Vincent,
This world was never meant for
che questo mondo non è stato fatto per quelli
One As Beautiful as you
belli come te
Starry Starry nights
Notte piena di stelle
Portraits hang in empty halls
ritratti appesi in corridoi vuoti
Frameless heads on nameless walls
teste senza cornice su muri senza nome
With eyes that watch the world and can't forget
con occhi che guardano il mondo e non possono dimenticare
Like the strangers that you've met
come gli estranei che hai incontrato
The ragged man in ragged clothes
gli straccioni in vestiti stracciati
A silver thorn of bloody rose
una spina d'argento su una rosa insanguinata
Lie crushed and broken on the virgin snow
giace schiacciata e spezzata sulla neve vergine
Now I think I know
Ora capisco
What you tried to say to me
cosa cercavi di dirmi
How you suffered for your sanity
quanto hai sofferto per la tua sanità mentale
How you tried to set them free
come hai provato a liberarli
They would not listen, they're not listening still
loro non ti davano retta, non ti danno retta tuttora
Perhaps they never will
forse non lo faranno mai
Writer(s): Don Mclean

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