Pensando al nostro grande Dante, nel suo 750,mo compleanno
(affidandomi alla sua indulgenza)
Stavvi
Minòs orribilmente e ringhia
essamina
le colpe ne l’intrata
giudica
e manda secondo c’avvinghia
(Inferno, Canto V, vv. 4-6)
Minosse ha davvero un gran
daffare
vedendo quel che accade ai
giorni nostri
nuovi peccati dovrà
giudicare
Taluni umani sembrano dei
mostri
crudeli senza scrupoli né
cuore
anime nere peggio degli inchiostri
Che assurdità l’umanità che
muore
per mano di una parte di sè
stessa
schiava di odio avidità e
furore
Così Minosse il suo lavor
non cessa
tutti i delitti avranno
punizione
nessuna grazia laggiù è
concessa
ogni dannato avrà il suo girone
per esser stato sordo alla coscienza
si troverà davanti al diavolone
il quale si diverte alla
presenza
di tali animelle presuntuose
loro assegnando eterna
penitenza
Lamenti e grida sono vane
cose
è tardi adesso per il
pentimento
Minosse grida all’anime or paurose
E se c’è chi non crede a
quest’evento
e continua imperterrito nel
male
per poco potrà essere
contento
poiché ha calpestato ciò che vale
nel cammino fecondo della
vita
e tale sbaglio gli sarà
fatale
- Giovanna Giordani -
(Menzione particolare al Premio Letterario Nazionale "Enrico Furlini" - 4 edizione 2015 - Volpiano - To)