≪CREDEVANO, GLI UOMINI, CHE LA COSA PIÙ SACRA E PIÙ IMPORTANTE NON FOSSE QUELLA MATTINATA DI PRIMAVERA, NON FOSSE QUELLA BELLEZZA DEL MONDO, CONCESSA PER IL BENE DI TUTTE LE CREATURE, GIACCHÈ ERA UNA BELLEZZA CHE DISPONEVA ALLA PACE, ALL’ACCORDO, ALL’AMORE: MA FOSSE, LA COSA PIÙ SACRA E PIÙ IMPORTANTE, CIÒ CHE ESSI STESSI AVEVANO ESCOGITATO PER POTER DOMINARE GLI UNI SUGLI ALTRI >. (Leone Tolstoj)
mercoledì 23 febbraio 2022
BASTA GUERRE!!! VERGOGNA!!!!
lunedì 21 febbraio 2022
QUEL RAGAZZO
Quel ragazzo
ucciso nella guerra
non vedrà più il sole
né il cielo azzurro
né quello illuminato dalla luna
e dalle stelle
Non vedrà più gli amati volti
e non avrà più sogni
da realizzare
Lascerà solo dolore
in chi lo amava
ma questo
non importa
a quelli che vogliono
la guerra
- Giovanna Giordani -
giovedì 17 febbraio 2022
PACE FIRST
Pace prima di tutto
questo sarebbe un grido
bello da sentire
un grido per costruire
un mondo vivibile per tutti
e non solo per gli egoisti e i prepotenti
che si credono sapienti
- Giovanna Giordani -
sabato 12 febbraio 2022
RECENSIONI RICEVUTE
GIOVANNA GIORDANI
Di tutte le creature della terra/ a mio parere la più bella/ è la
famiglia dei fiori…
Emozionata per averlo ricevuto in dono, è con vero piacere che ho preso in mano il nuovo librino di poesie di Giovanna Giordani, mia amica di penna e di blog da tanti anni.
L’immagine di copertina e il titolo già richiamano il suo libro precedente, identificandola. Infatti il primo, del 2009, era intitolato Sulla riva del fiume e aveva come immagine di copertina Boreas del preraffaellita John William Whaterhause, questo secondo ha un titolo simile Lungo il fiume della vita e una copertina illustrata da un’opera dello stesso autore : Ghather ye Rosebuds while ye may, 1909, che dovrebbe voler dire all’incirca “raccogli i boccioli di rosa finché puoi”. E’ un’immagine ariosa, di grande bellezza e serenità in cui, graziosissime fanciulle, immerse in una ubertosa e fiorita campagna, stanno raccogliendo rose selvatiche e altri fiori lungo un torrente.
E’ un dire sobrio e pacato quello di Giovanna, ìndice di una raggiunta serenità personale che le permette di vivere in semplicità e a passo lento il contatto con la natura “…S’impara il lavorio/delle formiche/e delle apine/loro degne amiche…” (E’ questo un posto)
Ma la poetessa va oltre la narrazione dei moti del proprio io. I suoi testi esprimono spesso il dolore, il rammarico, l’indignazione profonda per le ingiustizie che ogni giorno vengono perpetrate contro i deboli, i diversi, i poveri. Ciononostante non perde la speranza che i mali del mondo possano essere sconfitti: la guerra, dalla volontà di pace; i conflitti tra i popoli , dall’unione di popoli; i profittatori, dalle persone di fede e buona volontà.
Giovanna sogna un mondo di pace per tutti e ce lo dice con leggerezza di versi, con poesie intense nel messaggio che talvolta hanno la cadenza musicale della filastrocca. Non vuole essere pesante, ma i suoi messaggi sono lo stesso toccanti.
“ Sei venuto/dall’altra parte del mondo/fratello fra i
deboli/gli emarginati/fra gli assetati e affamati/di giustizia/Hai voluto il
nome del Fraticello/e dimostri che ne sei degno…” (A papa Francesco)
Chiude il libro un pizzico di Haiku riferiti al mutamento delle stagioni, i quali mi sembra stiano ad attestare il desiderio di esprimersi sempre più in forma misurata e sintetica. Aspetto questo che già si nota nei testi in versi liberi, dove troviamo alcune poesie brevi, quasi dei flash, molto belle. Di quest’ultime, per concludere, scelgo di trascrivere Dolomiti, in omaggio all’autrice, alle sue splendide montagne e alle sua rasserenante poesia.
DOLOMITI
è il bacio del sole
nella sera
ed anche le aquile
sazie di voli
sorridono
del vostro arrossire
(Franca Canapini)
giovedì 10 febbraio 2022
giovedì 3 febbraio 2022
RECENSIONI RICEVUTE
Giovanna Giordani non mi è certo sconosciuta, essendo un ospite frequente di Arteinsieme, il magazine che conduco, e proprio per questo credo di poter scrivere a ragion veduta di un’artista che, animata dai migliori sentimenti, cerca di esprimerli in versi, non di rado con risultati lusinghieri. In cambio rare sono le pubblicazioni delle sue poesie, tanto che prima di questa rammento solo Sulla riva del fiume edita da Aletti nel 2009 e di cui scrissi una recensione positiva. In quel giudizio ormai datato rammento che la stessa Giovanna Giordani mi confermò quanto riportato nella quarta di copertina, che trascrivo fedelmente: “Il mio poetare non è ricercato, lo definirei naif, semplice, vero che ubbidisce ad una voce arcana che mi detta le parole per dar forma scritta alle emozioni, ai sentimenti.” Sono parole che ancor oggi mi sembrano appropriate, perché la poesia dell’autore trentino ha effettivamente le caratteristiche che sono proprie della pittura naif, cioè la semplicità e il candore con cui vengono espressi i sentimenti. Ne scaturisce una poetica che ha un suo pregio e che in genere incontra il favore di chi legge.
“Quando il clamore del mondo / si spegne / riecheggia amico / il
canto dei poeti . /….”(da Il canto dei poeti); “Il suo bussare fu lieve / e la
terra comprese / e chiese al sole / un regalo speciale / per sconfiggere il
gelo / che l’opprimeva. /...”(da il Bucaneve); “Le voci del bosco d’inverno / le senti frusciare
/ fra i rami svestiti / e le foglie rimaste / a vegliare /….” (da Le voci del bosco d’inverno); “Sguardi
affacciati / dalle carrozzine / allineate / lungo il
corridoio / come rondini in sosta / sui fili della luce / tenere / distanti” (da
Casa di riposo).
Versi come questi, nella loro pacata armonia, ben esprimono
sentimenti ed emozioni, sono inclini a penetrare senza sforzo nell’animo di chi
legge, trasmettendogli un benefico senso di pace, con la dolcezza che li
accompagna e una semplicità volta appunto all’immediatezza. L’impressione che
mi sono fatta è che sgorghino senza freno dall’animo di Giovanna, pur con il
pudore dei crochi che sbocciano nella neve nel tardo inverno e con l’ardore dei
primi raggi di sole che annunciano l’arrivo dell’imminente primavera.
Dunque, una poesia semplice, ma per niente scontata, e che
trova questo fiume ricorrente nei titolo delle raccolte di Giovanna Giordani,
con l’agilità della corrente di parole che scandiscono i versi, saltellante fra
le rocce con un suono cristallino e che non diventa mai rombo prima di
adagiarsi, procedendo lentamente, nel suo cammino in pianura verso la foce.
Non c’è problema d’interpretazione perché si tratta di
sentimenti puri e innati, che sgorgano come una polla di sorgente; si fiondano
nel cuore di chi legge e ci restano, sono il sereno dopo una tempesta, sono la
quiete in cui ogni tanto rifugiarsi.
Non credo di aver altro da dire, se non la raccomandazione di
leggere Lungo il fiume della vita.
Renzo Montagnoli
mercoledì 2 febbraio 2022
I BAMBINI GIOCANO ALLA GUERRA (BERTOLT BRECHT)
I bambini giocano alla guerra
E’ raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai “pum” e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
E’ la guerra.
C’è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.
- BERTOLT BRECHT -
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