Ricerca
L’ho cercata a lungo. Aveva cambiato numero,
lasciato la città, non era su facebook.
Non ero riuscito a rintracciarla tramite gli amici,
né tra i membri della chiesa.
Poi scrisse, raccontandomi le cose che la rendevano felice,
il suo viaggio, la nuova vita, come si era abituata a tutto questo.
Scrisse di suo fratello, a dire il vero penso fosse quello il vero motivo,
farci sapere che suo fratello era morto.
Non ero il solo a cui aveva scritto,
non potevo essere il primo. Scriveva con troppa calma.
Scrisse che erano rimasti presi in uno scontro a fuoco.
Poi alcuni avevano fatto ritorno
per recuperare i morti. O meglio, quello che rimaneva
di loro. Le gambe erano il problema più grande. Ad ognuno
bisognava trovarne due. Ecco come avveniva l’assemblamento:
ad ognuno due gambe. Meglio se erano entrambe
della stessa dimensione.
Era un musicista, suo fratello. Aveva un’ottima chitarra,
e molti gliela chiedevano in prestito.
“Cosa dovrei farne, ora?” Mi scrisse.
“L’ho presa e ho provato a suonarla ma mi sono fatta dei tagli alle dita con le corde.
È stato molto doloroso. Non sono ancora scomparse le ferite.”
Serhiy Zhadan