Ricevere in dono un libro è sempre stata per me, fin da piccola, una pillola di felicità. E così è successo quando mi sono trovata nella cassetta della posta la nuova silloge di Franca Canapini – SEMI NUDI -.
Nel
ringraziare Franca di questo graditissimo dono, desidero lasciare qualche mia impressione di lettura con
parole in libertà.
Leggere
poesie è diverso dal leggere racconti o romanzi, leggere poesie è come entrare
in un paese incantato. E non è forse così il paese dell’anima? Sì, perché la
poesia incanta, affascina, avvolge, accende luci.
E tutto
questo, come mi aspettavo, l’ho trovato nelle poesie di Franca. Ho avuto modo
di conoscere la sua poetica dai testi postati sul suo blog (lieve2011) e da altre sue pubblicazioni,
così ho cercato in questa sua ultima
pubblicazione le “novità”. Non sono certo rimasta delusa.
Ho voluto “gustarmele”
con la dovuta calma seduta in terrazza
circondata da sole e fiori. Già, i fiori. Fra una poesia e l’altra osservavo i
miei vasi nei quali avevo messo i semi delle surfinie rimasti dall’anno scorso,
“semi nudi” appunto ma che sono diventati anche quest’anno dei bei fiori
colorati che rallegrano e rasserenano lo sguardo. Ecco, ho pensato, anche le
poesie di Franca sono come i miei semi trasformati in fiori di parole multicolori.
“Semi- nudi”
inoltre come i poeti poiché con le loro parole si svestono mostrando la parte
più recondita della loro anima, come generoso e prezioso dono.
La silloge
di Franca Canapini spazia dal personale ( ricordi, dediche, riflessioni)
all’universale (modi di vita e di sentire, notizie dal mondo ecc.). Non manca naturalmente l’ispirazione scaturita
dall’osservazione della natura che ci circonda e della quale la poeta sa cogliere il muto linguaggio e lo
canta. Voglio qui riportarne qualcuna
delle une e delle altre, iniziando con questa che, è, sì, personale, ma potrebbe rappresentare il
vissuto di tante donne:
C’è una pace dolce a mezzogiorno
tra le ombre oblique dei cipressi
stregati dal richiamo dell’azzurro
Una cicala canta l’estate
Occhi negli occhi so che approvate:
ho dato e dato – magari errando a volte
ma senza risparmio di me stessa
per amore, sempre
Ora è mia l’estate, ora è per me
questa pace dolce a mezzogiorno
tra le ombre dei cipressi
decisi a dare la scalata al cielo
Un’ape ronza sulla zinnia gialla
leggera,, oggi, vive per sé
Ed ora, ecco lo spettacolo della natura che
ammalia, in cui la poetessa si riconosce
immagine passeggera, presa in un giro immortale (prendendo a prestito i
famosi versi di Ungaretti). Poesia, la
prossima, da leggere magari con il sottofondo della celeberrima Moonlight di Beethoven:
In una sera così
di mezza luna e qualche stella
d’alberi tutti in fiore tra le luci
nell’aria che s’intenera
non si dorme e non si veglia
cullati dalle ninne degli uccelli
quietamente si trasogna
In una sera così
ci facciamo aria
erba fiore
nulla
Io ho trascritto due delle tante poesie che
mi hanno colpito particolarmente, ma certamente la raccolta è molto
interessante ed eterogenea, ci sono originali metafore, versi in altre lingue, un
florilegio di parole poetiche, come una partitura musicale con le sue variazioni
di tempo. Oso proporre di seguito qualche
esempio di accostamento dei vari tempi della musica con le parole:
Andante
: torno
all’acqua/in un lento andare/di risacca
Adagio : Paghe
dormono le rose del gioco diurno con il sole/dormono le iris gialle e quelle
blu/le corolle dei papaveri si sono chiuse/anche le ginestre hanno spento le
luci…
Grave : …c’è un singhiozzo muto/che cade dai tuoi
occhi/e contamina il paesaggio/un singhiozzo antico di millenni/che confligge
con le primavere/come qualcosa d’irrisolto
Mosso :
Da dove viene il vento d’inverno/che mi
sveglia e assedia la casa?/ Di quali di quante creature/stanotte trascina il
tormento?...
Poesia, dunque, come musica, (non sono forse
sorelle?) a volte dolce, a volte forte, malinconica, allegra, vivace e così
via. Per ognuna una sua peculiare armonia. Non posso far altro che consigliarne
la lettura. Ognuno potrà trovare sicuramente i versi con i quali si sentirà in
sintonia.
Perché poetare è come seminare in campo
fertile e così ha fatto Franca Canapini. I semi si sono trasformati in parole, che ci
attraggono, ci fanno riflettere, ci commuovono anche, e ci stupiscono per la loro originalità e
bellezza.
Lasciando ad ognuno il piacere di leggere questa bella raccolta
poetica, voglio terminare queste mie
riflessioni con questi versi che trovo molto intensi e significativi:
….
Ho di fronte
le mia anima / ne sono inesorabilmente attratta /
Si sta bene
ricongiunti, sì, così bene / che sembra non mancare niente /…
Il merito, la peculiarità, il valore della
poesia è proprio quello di dar voce a quel famosissimo essenziale invisibile agli occhi (Il Piccolo Principe), di far parlare l’inspiegabile, di scavare (ancora Ungaretti) e veder tramutarsi i semi nudi in fiori di
poesie multiformi e variopinte,
messaggere di bellezza spirituale, così importante e necessaria al
nostro vivere. Franca Canapini ci prova
e ci riesce.
Giovanna
Giordani
(ordinabile dal blog dell'autrice https://lieve2011.wordpress.com/)
Sono stupefatta, Giovanna. Colpita e affondata dall'emozione...e dalla sorpresa! Grazie grazie per questa tua generosissima lettura. Franca riconoscente
RispondiEliminaCarissima Franca, il merito è tutto tuo! E' stato davvero piacevole leggere le tue poesie! .)
EliminaBuona continuazione!
Un abbraccio
Gio
Carissima, ho appena letto la tua recensione alla bella silloge di Franca, hai fatto un'analisi bella, accurata e coinvolgente sulle sue poesie, e, in generale, sulla sua poetica. Approfitto per salutare la nostra comune amica. Grazie a te e a lei per tutto.
RispondiEliminaPiera
Un grande grazie a te Piera, che ci leggi e commenti. Sei speciale!
EliminaGio