domenica 13 aprile 2025

IL MIO RE (F. PESSOA)

 

 

Il re, la cui corona d’oro è luce

fissa dall’alto trono i suoi meschini.

Il mio Re Lo incoronarono di spini

e per trono Gli dettero una croce.

Lo sguardo fisso del re a sé attira

gli sguardi fissati e vicini

Ma più mi fissano, e morte senza carezze,

le palpebre calate di Gesù.

 

Il re parla, e un suo gesto tutto riempie,

il suono della sua voce tutto trasforma.

Il mio Re morto ha grande maestà:

parla la Verità in quella bocca muta:

le sue mani legate sono la Libertà.

 

-        -   Fernando Pessoa –


sabato 12 aprile 2025

PRIMAVERA

 



L’albero in fiore

strega il mio sguardo

e lui non sa

di essere un re

della bellezza


- Giovanna Giordani -

martedì 8 aprile 2025

SAMIRA (Tiziana Monari)

Qui, come nella "civilizzata America",  esiste ancora la pena di morte.  Ahimè.

E le stelle stanno a guardare...


SAMIRA

A Samira Sambzian Fard *

(Una delle vittime delle crudeli leggi degli ayatollah)

 

Ora che la morte si china su di me con materna tenerezza

e l'anima accoglie il silenzio

lo ricordo il colore del lago che evaporava al sole

la filigrana di nuvole che si muoveva in chiaroscuro

i falchi fermi nella sospensione del cielo

 

c'era un vento che negava persino la preghiera

la gestazione del dolore e l'urlo di violenza del suo sguardo

la cantilena dei salmi, i ferri pesanti, le tempeste d'insulti

 

ogni giorno mi imbrigliava la lingua con i suoi ordini

ed io odiavo il naso camuso,la piega oscena del collo

gli scudisci, l'impudicizia di un uomo padrone

quel nero profondo degli occhi, sempre più oscuri e cattivi.

 

Cercavo la compassione di un Dio che non c'era

che non volse mai il capo all'indietro

anche quando avevo la forza di un fiocco di neve e sentivo l'ululato del lupo

il rumore dell'angoscia e del niente

 

e poi mi apprestai a salpare per un mare lontano

le foglie che alzavano vele,il giorno che declinava al tramonto

l'aria era piena di grida ed io ero solo un silenzio taciuto,trasparente, affilato

 

le ombre calavano sul selciato sconnesso

in bocca il sapore di terra e di vento

lontano un lamento di treni,un bagliore di automobili in fuga

 

c'era solo un torpore tra le pieghe del buio

sottile come un sentiero a matita,un crepuscolo porpora

la sera che diveniva un lume lontano

 

me ne andavo nell'azzurro di maggio

pensando alla pioggia che picchiava sui vetri

ai miei figli che sorridevano a stento,alla morte che mi sfiorava nel buio.

 - Tiziana Monari -


Impiccata in Iran per avere ucciso il marito violento che era stata costretta a sposare appena quindicenne.

domenica 6 aprile 2025

TORNA L'APRILE

 




Torna l’aprile

a rinverdire i prati

e a colorare i giardini

 

Nelle oasi di pace

giocano e sorridono i bambini

 

Nei luoghi della guerra

assieme ai grandi

piangono e muoiono

i bambini


- Giovanna Giordani -




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