venerdì 8 novembre 2019

LILIANA SEGRE - (Piera Maria Chessa)


Non potendo commentare sul blog di Piera Maria Chessa riporto qui da me queste sue bellissime riflessioni che condivido pienamente.
Dopo quanto accaduto nei confronti di Liliana Segre in questi giorni, non so come alcuni nostri cittadini possano dirsi orgogliosi di essere italiani. 
Mi unisco alle persone che si adoperano per dimostrare, a questa encomiabile Signora , solidarietà, ammirazione e gratitudine per quanto fa e ha fatto al fine di evitare il ripetersi dei noti indicibili orrori accaduti nel secolo scorso anche nella nostra Italia...


Liliana Segre: alcune riflessioni



download
foto da web
Sono giorni indimenticabili questi che stiamo vivendo, giorni che non avremmo voluto vivere, almeno una parte di noi, perché lasciano addosso un’amarezza che avvolge come se fosse una colla resistente, e della quale è difficile liberarsi.
Non è una novità per nessuno quella che è stata la vita di Liliana Segre, un’esistenza durissima fin da quando era bambina, sopravvissuta poi all’inferno di Auschwitz. Non voglio certamente tracciare una sua biografia, solo soffermarmi su alcuni particolari della sua vita.
Per esempio, si parla sì, ma poi non così tanto, di quel ricordo indistruttibile, non solo a livello mentale ma anche fisico, che è un numero, costituito da più cifre, che Liliana Segre porta con sè, su un braccio, da quando non aveva ancora quattordici anni, questo numero è 75190.
Se solo provassimo a immaginare di vivere noi stessi quella sua esperienza, rinchiusa a tredici anni, un anno e mezzo di campo di concentramento, l’aver visto il padre morire dopo pochi mesi… Una ragazzina di quattordici anni e mezzo che ritrova la sua libertà, che prova a condurre una vita “normale”, cresce, forma una famiglia, tutto ciò che di solito fa parte della vita di ognuno di noi.
I ricordi però non si possono cancellare, e neppure gli incubi, e quel numero portato fino ad oggi per decine di anni penso che abbia impedito a Liliana Segre di sentirsi, come tutti noi, una persona “normale”, perché la sua vita non può che essere considerata straordinaria, non normale.
Per anni lei non ha parlato della sua esperienza, neppure i suoi per diverso tempo ne sono venuti a conoscenza nella sua interezza, poi ha deciso che era giusto parlarne, raccontare la sofferenza patita nel campo, la crudeltà di cui i suoi occhi sono stati testimoni; erano, non dimentichiamolo, occhi da bambina, eppure è riuscita ad andare oltre.
E noi, una parte di noi, che facciamo? Da dove nasce oggi quest’odio verso una donna avanti negli anni, pacata nei comportamenti e nel linguaggio, che cosa può disturbare in lei? Lei che non conosce l’odio, eppure ne avrebbe motivo, che si meraviglia nel vedere che non tutti, al momento del voto, abbiano votato concordi contro ogni forma di razzismo e discriminazione, che non si spiega il perché dei tanti insulti che quotidianamente le arrivano.
Ora avrà una scorta, perdendo un pezzo considerevole della sua libertà. Perché sì, si sentirà più sicura, ma la libertà, la vera libertà, non ha prezzo.
Io trovo che sia profondamente ingiusto ciò che sta succedendo in questi giorni, ingiusto e vergognoso. Diverse persone vorrebbero chiedere scusa a quest’anziana signora che ha veramente dato tanto, andando nelle scuole, incontrandosi con i giovani, costringendo se stessa a ricordare ogni volta quello che ognuno di noi vorrebbe solo dimenticare. Lei lo fa perché sente che è giusto farlo, la morale, quella autentica che dovrebbe guidarci nella nostra vita tutti i giorni, quella legge morale lei l’ascolta. Eppure in molti non le riconoscono neppure questo, ritenendo che ci sia ben altro dietro le sue scelte.
Oggi, in questo nostro Paese allo sbando, sembra veramente difficile capire che certe strade si  possa decidere di percorrerle senza nessun secondo fine.
P.M.C.

2 commenti:

  1. Non so che dirti, Giovanna, sei gentilissima! Dispiace molto anche a me il fatto che tu non possa più venire a commentare sul mio blog, e non so neppure come si possa fare! Oggi ho visto che hai comunque potuto mettere un "mi piace". Dai, non preoccuparti, abbiamo diversi altri modi per rimanere in contatto! Un abbraccio.
    Piera

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, Piera, speriamo di risolvere l'inghippo al più presto e...che in Italia si respiri aria pulita!
      Gio

      Elimina

Post in evidenza

QUANDO

https://secure.avaaz.org/it/petition/VORREI_CHE_IL_DIRITTO_INTERNAZIONALE_SI_ATTIVASSE_AFFINCHE_CESSI_OGNI_GUERRA_NEL_MONDO/?pv=6 Qua...